Napoli, Valente non è nuovo che avanza. Pd decide su ricorso Bassolino
14 Marzo 2016
Valeria Valente, vincitrice delle primarie democratiche per il comune di Napoli, non è un volto nuovo della politica. Secondo le ricostruzioni offerte dai giornali in questi giorni, Valente si innamora della sinistra ai tempi del liceo, si fa le ossa nella Unione degli studenti, fino a diventare assessore quando il sindaco di Napoli è Rosa Russo Iervolino. Ma, dicono i bene informati, Valente è cresciuta politicamente grazie a Bassolino, che favorì l’ascesa della giovane avvocata in giunta perché si occupasse di turismo. Fino a quando, com’è successo nelle primarie dei giorni scorsi, Valente si è trovata a dover sfidare proprio Bassolino, in uno scontro a viso aperto.
La moglie di Bassolino sembra essersela legata al dito: "Valeria aveva giurato che voleva proseguire il lavoro parlamentare. Si è candidata senza dirci una parola e questo è l’aspetto più doloroso per chi dà molta importanza alle relazioni umane e al legame tra le donne". Alla vigilia delle primarie, Valente ha vacillato per uno scandalo che ha coinvolto Salvatore Silvestri, indagato per voto di scambio quando si era candidato a sindaco di Casavatore nel 2014. Silvestri è bassoliniano e la sua compagna, Mariangela Portinaio (non indagata), è la segretaria storica di Valeria fin dai tempi dell’assessorato a Napoli. Come siano andate le primarie invece lo sanno tutti: Valeria Valente ha vinto su Bassolino per 452 voti, un pugno di schede. E proprio nella periferia orientale, a San Giovanni a Teduccio, il sito Fan Page ha filmato Antonio Borriello mentre distribuiva monetine ai votanti.
Questa mattina è tornato a riunirsi il comitato organizzatore delle primarie del centrosinistra a Napoli per discutere il ricorso presentato da Antonio Bassolino, che contesta la sconfitta. Domani sarà la volta della commissione di garanzia del Pd, chiamata a giudicare sui video che avrebbero rivelato il "pagamento" del voto in almeno cinque seggi. La riunione di oggi è a forte rischio: è difficile che si raggiunga il numero legale, visto che i centristi potrebbero disertare in massa, affermando che la questione è tutta interna ai dem e rinviando appunto la decisione finale alla commissione di garanzia del Nazareno. Ma la linea che appare prevalere in queste ore è il no del Pd all’annullamento delle primarie nei 5 seggi contestati, come vorrebbe Bassolino.