Napolitano al Meeting di CL: “Presente angoscioso, servono risposte certe”
21 Agosto 2011
di redazione
Un lungo applauso ha salutato l’arrivo del Presidente della Repubblica, Gorgio Napolitano, al Meeting di Comunione e Liberazione, giunto quest’anno alla sua XXXII edizione. "La visita del Presidente Napolitano," ha subito commentato la presidente del Meeting, Emilia Guarnieri, "per noi rappresenta un evento storico", lasciando in dono a Napolitano la copia di uno dei libri di Don Giussani.
All’incontro hanno partecipato anche il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi (PdL) e il vicepresidente del Pd, Enrico Letta. Argomento sul tappeto la "sussidiarietà", una logica ed una concezione che, secondo Napolitano, "ha fatto di una straordinaria diffusione di attività imprenditoriali e sociali e di risposte ai bisogni comuni costruite dal basso un motore decisivo per la ricostruzione e il cambiamento del Paese", un cambio di passo che deve avvenire, è sempre il Presidente a parlare, attraverso "il coraggio della speranza, della volontà e dell’impegno".
Il capo dello stato ha dunque riconosciuto l’importanza dell’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà", creato alla Camera proprio dall’onorevole Lupi, riconoscendo che si è trattato di un esperimento di disgelo e dialogo tra le forze politiche, ma ha aggiunto che "bisogna andare oltre e anche rapidamente".
Napolitano ha naturalmente affrontato il tema del meeting di quest’anno, ridare al mondo delle certezze, contestualizzandolo all’interno dell’attuale crisi economica: "una grave crisi di fiducia", una crisi dei mercati, che ha fatto sprofondare gli italiani "in un angoscioso presente, nell’ansia del giorno dopo, in una ricerca obbligata e concitata di risposte urgenti".
Di fronte a tutto questo, davanti all’incertezza che viviamo, secondo il capo dello stato, occorre trovare risposte "soddisfacenti e durevoli", volgere lo sguardo al passato e al futuro, e compito primario della politica è quello di offrire verità certe, non "false illusioni". Il linguaggio della verità, aggiunge ancora il Presidente, "non induce al pessimismo ma sollecita a reagire con coraggio e lungimiranza".
Infine, le bacchettate alla politica. Napolitano critica le logiche di parte, gli "approcci angusti e strumentali", e si chiede se il governo e la maggioranza abbiano compreso fino in fondo "la criticità della nostra situazione e la sua gravità effettiva", di fronte a cui invece si è spesso reagito in modo semplificatorio e propagandistico. Ce n’è anche per l’opposizione: "Possibile che da parte delle forze di opposizione ogni criticità della condizione attuale del Paese sia stata ricondotta ad omissione e colpe del governo, della sua guida e della colazione su cui si regge? Lungo questa strada non si poteva andare e non si è andati molto lontano".
Secondo il capo dello stato occorrono quindi analisi più oggettive, giudizi più misurati, "più apertura e meno insofferenze verso le voci critiche e le opinioni altrui". L’obiettivo è sempre lo stesso, le riforme che permettano di recuperare la crescita e di ridare un’immagine affidabile dell’Italia in Europa. Tra le ricette consigliate, la riforma della giustizia, fatta "in funzione dell’interesse nazionale" e la lotta all’evasione, "una stortura, dal punto di vista economico, legale e morale, divenuta intollerabile"