Napolitano, Berlusconi e la sentenza. “Turbamento Pdl comprensibile”

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Napolitano, Berlusconi e la sentenza. “Turbamento Pdl comprensibile”

13 Agosto 2013

Il Presidente Napolitano spiega che "di qualsiasi sentenza definitiva, e del conseguente obbligo di applicarla, non può che prendersi atto". "Ciò vale dunque nel caso oggi al centro dell’attenzione pubblica (la sentenza mediaset, ndr) come in ogni altro". Sulla grazia, spiega che "nessuna domanda mi è stata indirizzata cui dovessi dare risposta". E in fondo,  con gli Stefàno che ormai incombono e la giunta del Senato che affila le armi, lo stesso provvedimento di clemenza risolverebbe solo in parte le cose. Ma a voler essere ottimisti, non è un no ‘senza se e senza ma’.

Napolitano ha voluto precisare che "a proposito della sentenza passata in giudicato", "la normativa vigente esclude che Silvio Berlusconi debba espiare in carcere la pena detentiva irrogatagli e sancisce precise alternative, che possono essere modulate tenendo conto delle esigenze del caso concreto". Insomma, mai un Berlusconi in manette ma i dodici mesi (chi i conti li sa fare bene dice nove) ai domiciliari o servizi sociali.

Di più il Quirinale non ha detto, e in fondo non poteva dire. Siamo in una situazione in cui lo stesso Presidente della Repubblica, per il ruolo e le funzioni che ricopre, rischia di apparire quasi "prigioniero" di quella parte della magistratura – gli epigoni dei pretori di assalto, quelli che mandarono alla sbarra una intera classe politica (Pci-Ds esclusi) – decisa a chiudere definitivamente la partita con Berlusconi. Ricorderete le critiche piovute da MD e dall’ANM quando, dopo la sentenza, Napolitano osò sollevare la questione della riforma della giustizia.

Il Presidente ha detto anche un’altra cosa. Ha ricordato che, senza questo governo, il Paese rischia di sprofondare nel caos economico e istituzionale. Non è la prima volta che esprime questo pensiero. E Silvio Berlusconi ha una ipoteca importante sull’esecutivo, il Pdl conta il vicepremier e ministri di peso a fianco del presidente del consiglio Letta. Forse per questo Cicchitto commenta la nota con un "lascia aperti spazi significativi", Gelmini dice "Ci riconosciamo nelle parole di Napolitano" e Biancofiore sintetizza "Colgo disponibilità verso la grazia".

Del resto, dice il Presidente, "è comprensibile che emergano – soprattutto nell’area del PdL – turbamento e preoccupazione per la condanna a una pena detentiva di personalità che ha guidato il governo (fatto peraltro già accaduto in un non lontano passato) e che è per di più rimasto leader incontrastato di una formazione politica di innegabile importanza".