Napolitano parla della grazia e Nuti (M5S) dà in escandescenze
13 Agosto 2013
di redazione
Il presidente Napolitano non ha detto che darà la grazia a Silvio Berlusconi. Anzi ha detto che le sentenze vanno rispettate ed applicate. Ha però riconosciuto il ruolo del Cavaliere sia nella storia politica degli ultimi anni sia in quella di questi giorni, attribuendo com’è giusto che sia una importanza al Pdl come forza democraticamente eletta che siede in parlamento. Ma per il capogruppo alla Camera di M5S, Riccardo Nuti, "l’Italia non ha più un Presidente della Repubblica". Secondo Nuti, "Un Presidente dovrebbe dire basta a queste indecenze e non incitarle!". E ancora: "Come può avallare delle riforme costituzionali derogando la Costituzione stessa? Come può definire che questo Governo sta facendo cose importanti quando ha solo effettuato rinvii e i cittadini percepiscono il nulla da questa azione lodata da Napolitano?". E infine: "Come può chiedere a questo governo una riforma della Giustizia? Un governo ricattato da un condannato per frode fiscale, un corruttore (vedi processo Mills), e con in corso altri processi, dovrebbe riformare la giustizia?". Va bene che l’enfasi e i punti esclamativi sono il tratto distintivo dei grillini e ci siamo abituati al loro moralismo impietoso, come pure ai giudizi sprezzanti. Ma purtroppo per Nuti un presidente della Repubblica che lavora nel rispetto del suo ruolo e delle sue funzioni, che cerca un equilibrio (difficile) tra i poteri e quando parla riesce a trovare una mediazione in grado di far fare un passo avanti dialettico alla politica, ce l’abbiamo già. Resterà al Colle. E non si chiama Rodotà.