Nasrallah aiuta la Siria perché teme Israele

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Nasrallah aiuta la Siria perché teme Israele

25 Maggio 2013

Ora è tutto ufficiale: gli Hezbollah libanesi sono al fianco di Assad nella repressione in Siria. Il leader del movimento politico armato, lo sceicco Hassan Nasrallah, ha detto che "Hezbollah combatte in Siria, non resteremo fermi". Nasrallah ha definito la Siria "un nostro sostenitore". Se Damasco cade nelle mani dei "fanatici", l’asse degli sciiti Iran-Hezbollah s’incrinerebbe paurosamente. "Non possiamo restare a braccia conserte, mentre la Siria viene aggredita. Se cade il presidente Bashar al Assad, la Resistenza verrà a indebolirsi, il che consentirà ad Israele di controllare il Libano a piacere". Così Nasrallah promette che la battaglia di Qusayr, nodo strategico della Siria al confine con il Libano, verrà vinta. Intanto il vertice di Ginevra 2 dovrebbe accogliere il presidente siriano Assad. Lo sceicco Nasrallah è uno dei personaggi più inquietanti del Medio Oriente: se l’Iran è il vertice dell’organizzazione del terrorismo internazionale di marca sciita (con i suoi annessi sunniti, come Hamas), gli hezbollah sono gli attivisti più significativi dell’attacco all’Occidente nel Paese dei Cedri. Le mani di Nasrallah si allungano sul Libano e sulla Siria, rendendo questi Paesi la rampa di lancio per un continuo disordine mediorientale. La Siria degli Assad ha rifornito di armi gli Hezbollah che adesso, secondo Nasrallah, è "capace di colpire Israele in ogni punto". Infine ha le sua mani di Hamas. Nasrallah è un occidentalista convinto, eppure alcuni dei rappresentanti politici europei vanno a trovarlo e lo citano come voce democratica del popolo libanese. La verità è che questo Libano estremista rischia di provocare un altro bagno di sangue in Siria, accelerando un nuovo round nella guerra civile libanese.