Natale in Procura

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Natale in Procura

12 Dicembre 2007

Chi temeva che dopo la fine del sodalizio Boldi-De Sica non avremmo avuto più nulla con cui sbellicarci dalle risate può tirare un sospiro di sollievo. Per una versione aggiornatissima del migliore Vanzina basta andare in edicola, acquistare “Repubblica” e godersi lo scoop sparato in prima pagina con relativa articolessa: “Tv e mercato dei voti, Berlusconi indagato per corruzione”.

Dal tono grave dell’esordio par di capire che ci si trova davanti allo scandalo del secolo. Ma già alla fine della prima frase si comprende che gli appassionati della commedia all’italiana hanno trovato pane per i loro denti: il Cav è indagato, spiega infatti Repubblica, per corruzione e istigazione alla corruzione “in altri episodi non ancora identificati”. Roba da far accapponare la pelle, tant’è che per il quotidiano di largo Fochetti, “al di là degli esiti giudiziari”, vi è una “evidente rilevanza politica”. Evidentissima.

L’intreccio è irresistibile. “Come tutte le storie che si rispettino – si legge – è avviata dal caso”. E lo svolgimento narrativo non tradisce le aspettative. Non manca niente: dalle telefonate di Berlusconi sul cellulare del suo body-guard alle esplosive rivelazioni sui rapporti con Agostino Saccà. Sentite che roba: “Berlusconi appare a suo agio con il presidente di Rai Fiction. Spesso dal ‘lei’ cede alla tentazione di dargli del tu e tuttavia mai Saccà si smuove dal chiamarlo ‘Presidente’. A volte il Cavaliere lo chiama confidenzialmente Agostino”. Addirittura “gli chiede conto del destino del film su Federico Barbarossa”.

Terribile. Ma nulla al confronto delle offerte corruttive che l’ex premier avrebbe sottoposto all’attenzione del senatore Nino Randazzo: “Se Randazzo cambierà cavallo, potrà essere nel prossimo esecutivo o viceministro degli Esteri o sottosegretario con la delega per l’Oceania (…). L’elenco dei benefit non finisce qui. Randazzo sarebbe stato il numero 2, appena dietro Berlusconi, nella lista nazionale alle prossime elezioni…”. Raccapricciante. Del resto, è notorio che i leader politici simpatici a Repubblica cercano di convincere gli avversari a passare dalla loro parte promettendo loro che nella prossima legislatura non conteranno un cazzo. Ed è altrettanto risaputo che se gli atti secretati li pubblica la concorrenza ci troviamo in un Paese a rischio, se li pubblica D’Avanzo siamo di fronte al meritorio atto di responsabilità di una inflessibile e coraggiosa sentinella della democrazia.

Se a tutto ciò si aggiunge la “preveggenza” della senatrice diessina Anna Finocchiaro, che in sede di dibattito sulla Finanziaria aveva interpretato il trailer di questa nuova commedia all’italiana scodellata dal quotidiano di Ezio Mauro, il quadro è completo. “Natale in Procura” ha sbancato il botteghino, Vanzina può andare in pensione, per Boldi-De Sica nessuna nostalgia. E se persino il senatore Randazzo assicura che si sta facendo “delle grandi risate”, finalmente grazie a Rep. abbiamo capito perché siamo arrivati alle “comiche finali”.

(c. p.)