Nato. Berlusconi: “Nessuna gaffe, la Merkel sapeva della telefonata”

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Nato. Berlusconi: “Nessuna gaffe, la Merkel sapeva della telefonata”

04 Aprile 2009

"Questa mattina ho avuto una telefonata di 32 minuti con il premier turco Erdogan, su cui tra l’altro poi la stampa, non so come mai, ha montato un caso". Il premier Silvio Berlusconi fa carico alla stampa, stavolta non solo italiana ma internazionale, della questione nata stamattina su un suo presunto strappo al protocollo durante la passeggiata simbolica sul ponte che unisce Francia e Germania a Kehl.

"La signora Merkel sapeva benissimo, perché glielo avevo detto scendendo dalla macchina, che ero al telefono con Erdogan e che era importantissimo", ha tenuto a sottolineare il presidente del Consiglio italiano. "Mi sono quindi appartato per continuare il mio lavoro di convincimento". Il presidente del Consiglio, sceso dalla macchina, ha fatto cenno alla Merkel della telefonata mentre prendeva il via la solenne cerimonia di inizio della seconda giornata del vertice Nato.

A confermare l’essenziale ruolo svolto dal Cavaliere per ottenere il via libero della Turchia alla nomina del primo ministro danese Anders Fogh Rasmussen a segretario generale della Nato – e, quindi, dell’urgenza della chiamata – è stato lo stesso presidente turco Adbullah  Gul che ha ringraziato Silvio Berlusconi pe aver "lavorato molto per raggiungere questo risultato".

"È stato un pieno successo", ha detto il premier Berlusconi in conferenza stampa al termine del vertice Nato, aggiungendo che "un gruppo di saggi adesso lavorerà per approntare la strategia della Nato per i prossimi anni". "Noi abbiamo fatto notare che la Nato, l’istituzione internazionale che ha meglio funzionato tra tutte le altre – afferma il premier – non può più pensare solo ad una difesa territoriale dei paesi, ma deve immaginare una difesa che parte da molto più lontano. Ad esempio i paesi dell’Iraq e dell’Afghanistan, dove si possono determinare delle condizioni favorevoli ad organizzazioni terroristiche. O anche paesi dove, con la tecnologia moderna, si possono costruire missili a testata nucleare che possono raggiungere i nostri paesi da molto lontano".

Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha espresso la sua più viva soddisfazione per la nomina di Rasmussen. "Il ministro Frattini – si legge in una nota della Farnesina – ha sottolineato il ruolo esercitato dal governo italiano, e in prima persona dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel facilitare il consenso unanime che ha condotto all’elezione del nuovo segretario generale".

Il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri ha voluto ribadire come "il successo personale di Berlusconi al vertice Nato abbia confermato il prestigio di cui l’Italia gode grazie alla credibilità internazionale del presidente del Consiglio. Gli avversari e i commentatori politici ne prendano atto e chiedano scusa per il livore con cui alimentano bugie di ogni tipo. L’Italia conta nel mondo. Gli invidiosi non contano in Italia".