Nato e Italia, non solo armi per aiutare l’Ucraina
29 Novembre 2022
I ministri degli esteri dei Paesi Nato, oltre all’Ucraino Kuleba, si riuniscono oggi in Romania per riorganizzare il sostegno all’Ucraina. Non solo armi, sul tavolo ci sarà anche la consegna di componenti elettrici. Materiale utile a riparare gli ingenti danni causati dai bombardamenti russi alla rete energetica ucraina.
Nuove armi dall’Italia all’Ucraina
Mentre a sinistra si sfilaccia tra mille distinguo, il governo ha trovato un modo poco ortodosso, ma probabilmente efficace per serrare i ranghi della maggioranza, di confermare l’invio di armi agli ucraini. La misura sarebbe in totale continuità con il governo Draghi. L’esecutivo, infatti, ha chiesto di prorogare l’invio di armi in Ucraina emendando il decreto Calabria, che aveva come materia la sanità regionale.
“È prorogata fino al 31 dicembre 2023, previo atto di indirizzo delle Camere, l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina”. Questo il testo dell’emendamento che conferma l’impegno contro l’invasione di Putin, in modo coerente alle azioni dei partner Nato.
La spiegazione del ministro della Difesa Guido Crosetto
“La scelta di procedere in questo modo con un emendamento ad un decreto (che ha un altro oggetto n.d.r) e non con uno specifico dl, si deve all’impossibilità di poter intervenire con un decreto ad hoc, visti i tempi necessari per l’approvazione, considerati i decreti in scadenza e la legge finanziaria in itinere”, ha argomentato Guido Crosetto, ministro della Difesa. “La formulazione dell’emendamento è fatta in modo tale da garantire un passaggio parlamentare, con conseguente discussione e dibattito dai quali il governo non si sottrarrà, affinché la proroga delle forniture possa intendersi attiva anche per il 2023”, ha rassicurato.