L’Occidente alzi una “cupola di ferro” sui cieli della Ucraina
24 Novembre 2022
L’Occidente ora deve aiutare in modo diverso l’Ucraina. La Russia continua a bombardare l’Ucraina in modo indiscriminato, colpendo la popolazione civile e le infrastrutture vitali per Kiev. Droni kamikaze e altri 70 missili da crociera sono piombati sulle città ucraine e sulle infrastrutture energetiche con l’obiettivo di mandare al buio e al gelo chi difende la propria nazione dagli aggressori. Il sindaco di Kiev Klitschko ha affermato che il 70% della capitale ucraina è ancora privo di energia.
Ieri, una risoluzione europea ha definito la Russia uno “stato terrorista”. I 5 Stelle e una parte del Pd non l’hanno votata. Invocando ancora la pace. Ma a Mosca i falchi spingono Putin a continuare la guerra per assicurarsi ormai solo pezzi di terra ucraina, visto che la invasione è fallita. “Stiamo colpendo le strutture infrastrutturali in Ucraina in risposta al ‘pompaggio’ di questo Paese con armi occidentali e agli sconsiderati appelli di Kiev per una vittoria militare sulla Russia”.
Così al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il rappresentante permanente della Russia presso l’Onu, Vasily Nebenzya. Insomma è la solita storia. Colpa di Kiev se si difende. La verità è che prima di parlare di pace, a Kiev servono ancora armi. Ma non in modo indiscriminato. L’Occidente in questa fase deve mettere Kiev in grado di proteggere le grandi città e le sue infrastrutture. Nelle ultime settimane la strategia russa è cambiata.
Mosca sembra aver rinunciato allo scontro frontale con l’esercito ucraino. Ora il Cremlino preferisce bombardare le strutture di Kiev e terrorizzare la popolazione civile. Occorre quindi che l’Occidente aiuti Kiev a rafforzare la difesa aerea creando delle “cupole di ferro”, come ha scritto Kurt Volker, che riducano l’impatto distruttivo dei missili russi. In secondo luogo dobbiamo rifornire Kiev con armi a lunga gittata, che permettano al coraggioso esercito ucraino di colpire le casematte da dove arriva il fuoco russo. Infine, nuovi carri armati e armi da combattimento.
L’Europa deve anche mostrare più compattezza, facendo capire al regime russo di essere pronta a intervenire assieme alla Nato se verrà calpestato anche un solo centimetro di uno dei Paesi parte della Alleanza atlantica. Nei giorni scorsi, la Polonia accettato un’offerta tedesca di sistemi di difesa aerea Patriot. Varsavia ha schierato queste batterie vicino al confine con l’Ucraina.
I Paesi europei debbono essere pronti alla eventualità che vengano intercettati missili russi diretti sul proprio territorio. Né Varsavia, né Washington vogliono entrare in un conflitto diretto con la Russia ma neppure Kiev lo voleva, eppure la Russia ha cercato di rovesciare Zelensky.