Naufragio 2015–Giovanardi (Idea): Ma Renzi si rende conto delle conseguenze?
01 Luglio 2016
di Redazione
Il senatore Carlo Giovanardi, in una interpellanza al Presidente del Consiglio, ricorda di aver appreso attraverso notizie di stampa che la stessa Presidenza ha stanziato 9,5 milioni di euro per il recupero dei poveri resti degli immigrati che hanno perso la vita nel naufragio del 18 aprile del 2015 nel canale di Sicilia giustificando l’operazione per la necessità di “dare una sepoltura a quei nostri fratelli, a quelle nostre sorelle che altrimenti sarebbero rimasti per sempre in fondo al mare” mentre contemporaneamente però si annunciano autopsie e tentativi di identificazione delle vittime per dare una risposta alle centinaia di richieste che stanno giungendo da paesi africani e da parenti che sono nel nord Europa, che hanno perso i loro congiunti in quel tratto di mare dove si stima che negli ultimi 20 anni siano morte almeno 13 mila persone di cui 10 mila salme non sono state recuperate e giacciono in fondo al mare.
Giovanardi chiede pertanto al Presidente del Consiglio se il Governo italiano intenda rinunciare alla secolare tradizione secondo la quale le navi affondate sono le tombe sacre dei marinai e dei naufraghi; se il Governo si renda conto del giudizio che gli Stati europei potrebbero dare di questa operazione, nel momento in cui l’Italia giustamente chiede aiuti economici all’Unione per far fronte al flusso migratorio; se il Governo non abbia calcolato le aspettative di un riconoscimento, attraverso tecniche sofisticate, di tutti coloro che hanno perso la vita nei naufragi e delle difficoltà di identificazione degli stessi, mentre a fronte di riscontri di paragone certi (DNA o altre) provenienti da paesi africani o asiatici, rimarrà sempre e comunque il dubbio sulla identità di migliaia di morti non identificati o non identificabili alimentando così vane speranze ed attese; se un Parlamento, che è stato coinvolto giovedì in una lunga discussione per autorizzare o meno la cessione di dieci strumenti musicali alla Somalia non avesse dovuto essere coinvolto invece in una decisione le cui conseguenze non sembra siano stati adeguatamente valutate.