Navi russe nel Mediterraneo. NATO preoccupata, Mosca: dialogo prosegue

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Navi russe nel Mediterraneo. NATO preoccupata, Mosca: dialogo prosegue

20 Ottobre 2016

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha espresso la “preoccupazione” dell’Alleanza sul fatto che il gruppo di navi russe, tra cui una portaerei, diretta verso il Mediterraneo orientale possa essere usato per operazioni militari in Siria, aumetando la “sofferenza” ad Aleppo.

“Ciò che crea preoccupazione è che questo gruppo navale possa essere usato per contribuire alle operazioni militari sulla Siria e per aumentare gli attacchi su Aleppo”, ha detto in conferenza stampa Stoltenberg. La flotta russa è capeggiata dalla portaerei Ammiraglio Kuznetsov,salpata lo scorso 15 ottobre.

Stoltenberg ha aggiunto che le navi della Nato “controlleranno normalmente le imbarcazioni russe nel loro avvicinamento al Mediterraneo”, in modo “responsabile e impegnato, come sempre fanno, perché fa parte del modo in cui seguiamo le attività militari russe”.

“Il dialogo bilaterale prosegue sui temi siriani – hadetto il ministero degli Esteri russo Lavrov in una nota – sviluppando gli accordi di Losanna del 15 ottobre scorso. Sono state discussi i modi per la normalizzazione del quadro nella parte orientale di Aleppo, dove le forze governative siriane e quelle aeree russe hanno dichiarato una pausa umanitaria”.

Mosca, prosegue la nota, si è detta pronta a estendere la tregua unilaterale se il fronte jihadista di al Nusra “non la spezzerà”. Lavrov ha chiesto a Kerry di “rispettare pienamente l’impegno preso da tempo per la separazione delle unita’ dell’opposizione ‘moderata’ dai gruppi terroristi”. Esperti russi e americani continueranno a lavorare su questi temi, e anche su altri dell’agenda internazionale come la situazione in Yemen e in Iraq.