Ncd va a Bologna e il Pd scomoda i Crociati
14 Marzo 2014
di Joe Galt
Narrano le cronache dell’epoca che il giorno in cui i Crociati presero Gerusalemme, dopo un mese di assedio, gli uomini cavalcavano con il sangue fino alle ginocchia e alle redini. Ci chiediamo se per caso il senatore piddino Sergio Lo Giudice si sia ispirato alle cruente immagini di Raimondo di Aguilers per coniare l’hashtag #NuoviCrociatiDisperati, con cui voleva, forse ironicamente (ah, l’ironia del Pd!), attaccare il Nuovo Centrodestra colpevole di aver scelto Bologna per la sua due giorni sulla Famiglia.
Ma Lo Giudice è andato oltre attribuendo al leader di Ncd parole che Alfano non ha mai pronunciato. "Alfano è proprio alla frutta se per dimostrare che Ncd esiste deve attaccare le famiglie gay a Bologna", avebbe detto il senatore secondo l’agenzia DIRE. Non ci risultano attacchi del genere, ma tant’è, è l’effetto Aguilers.
Forse Lo Giudice voleva prendersela con il coordinatore regionale di Ncd, Pizzolante, che ha osato affermare che Ncd è contro i matrimoni e le adozioni gay (il Pd bolognese per caso ha presente cosa sta succedendo nella Francia socialista sugli stessi temi?), fatto sta che tutto si può dire eccetto che Bologna non sia una città dove è opportuno radicare un ampio movimento di opinione che possa far valere la necessità di difendere i principi fondamentali della tradizione. Mettendo da parte le Crociate, please.
A Bologna lo scorso maggio è passato un referendum che, con una base elettorale superisicata (86.000 votanti su 300.000 aventi diritto, un livello di partecipazione bassissimo), intendeva abolire i finanziamenti alle scuole paritarie, le scuole private materne e gli asili. Siamo nella città dove i rainbow hanno festeggiato in piazza l’affidamento temporaneo di un minore da parte del Tribunale a due gay 50enni, dove nelle biblioteche si leggono ai bimbi fiabe sui pinguini innamorati e dello stesso sesso, dove l’Università concede il congedo matrimoniale a prof omosessuali che vanno a sposarsi all’estero.
La città dove l’Arcigay si è costituita a livello nazionale nel 1985 e dove dieci anni dopo Lo Giudice organizzò il primo Gay and Lesbian Pride, prima di diventare presidente onorario della medesima Arcigay. Ora, non sarà che guardando ai numeri e al radicamento di Ncd in Emilia Romagna (250 circoli e oltre 200 amministratori locali in poco tempo), il senatore piddino sta iniziando seriamente a preoccuparsi? Verrebbe da dire, ripensando all’hashtag che ha coniato, più del dovuto. #sergiostaisereno