‘Ndrangheta. Arrestati autori attentato a campo di calcetto dove morì 11enne
23 Aprile 2010
di redazione
I carabinieri del Comando provinciale di Crotone hanno arrestato i presunti autori dell’omicidio di Domenico Gabriele, il bambino di 11 anni morto dopo 3 mesi di coma dopo essere stato ferito alla testa mentre giocava a calcetto.
L’agguato fu compiuto la sera del 25 giugno 2009 nella polisportiva Central Park in località Margherita a Crotone. L’obiettivo dei sicari, secondo l’accusa, era Gabriele Marrazzo, di 35 anni, che fu ucciso sul colpo, ma i killer spararono all’impazzata, ferendo anche altre 9 persone, tra le quali Domenico, che morì il 20 settembre successivo nell’ospedale di Catanzaro.
È stato deciso per "risolvere" alcuni contrasti interni alla cosca Tornicchio di Crotone, l’agguato compiuto il 25 giugno 2009. È quanto emerge dalle indagini condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Crotone che stamani hanno portato all’arresto di un minore ed alla notifica di provvedimenti restrittivi a sette persone già detenute dal settembre scorso. L’obiettivo dei sicari, infatti, era Gabriele Marrazzo, di 35 anni, ucciso nell’agguato, ritenuto dagli inquirenti come un affiliato alla cosca dei Tornicchio per conto della quale avrebbe commesso una serie di estorsioni. Probabilmente l’uomo, rientrato da un anno dalla Germania dove era emigrato, stava cercando di assumere un ruolo di maggiore importanza all’interno della cosca e per questo fu deciso di ucciderlo.
I provvedimenti notificati stamani costituiscono la prosecuzione delle indagini che il 25 settembre scorso portarono all’arresto di 14 presunti affiliati alla cosca Tornicchio, tra i quali vi sono i sette raggiunti oggi dal nuovo provvedimento. L’operazione di settembre aveva portato all’identificazione dei presunti responsabili dell’omicidio di Michele Masucci, un operaio di 34 anni ucciso il 29 novembre del 2007 a Strongoli con alcuni colpi di fucile alla testa mentre si trovava al lavoro nello stabilimento dell’azienda Biomasse Italia. Anche in quel caso, secondo quanto emerso dalle indagini, il movente sarebbe stato un contrasto all’interno della cosca Tornicchio. Il clan, secondo l’accusa è dedito alle rapine, ai danneggiamenti, alle estorsioni ed al traffico di armi e droga. La cosca Tornicchio opera nell’area di Cantorato, al confine tra i comuni di Crotone, Strongoli e Rocca di Neto ed è strettamente legata alla cosca Giglio di Strongoli da cui sostanzialmente deriva.