‘Ndrangheta, arrestato il latitante Marcello Pesce
01 Dicembre 2016
E’ stato catturato dalla Polizia a Rosarno il latitante Marcello Pesce, boss della ‘ndrangheta ricercato per associazione mafiosa. Detto “U Ballerinu”, è ritenuto uno degli elementi di vertice dell’omonima cosca operativa nella Piana di Gioia Tauro e con propaggini in Lombardia e tutto il Nord Italia. Pesce era nascosto in un’abitazione al centro di Rosarno.
Dopo sei anni di latitanza è finito in manette il boss Marcello Pesce, primula rossa dell’omonimo clan di Rosarno. Classe 1964, Pesce, detto ‘U Ballerinu’, era l’ultimo elemento di vertice del clan ancora in fuga. Ad annunciare la fine della sua latitanza è stata la stessa polizia di Stato con un tweet.
Gli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria e dello Sco lo hanno scovato in un appartamento dove si trovava insieme a due persone, finite in manette per favoreggiamento. Quando, attorno alle 5, gli investigatori hanno fatto irruzione, Pesce non ha opposto resistenza, né ha tentato la fuga.
Anima imprenditoriale dei Pesce, Marcello è stato fra quelli che più ha insistito per “diversificare” gli investimenti necessari per riciclare i milioni incassati con il traffico di droga, puntando alla colonizzazione societaria delle fertili terre del nord Italia. Anche lui però è sempre stato ben attento a non trascurare la “casa madre”, per questo, insieme al cugino Francesco “Testuni”, ha acquisito e gestito anche una serie di piccole squadre di calcio locali, buone per costruire il consenso in casa e reclutare nuove leve.
Da latitante ha accumulato condanne per oltre 16 anni di carcere per reati che vanno dall’associazione mafiosa al traffico e spaccio di droga, e adesso i giudici sono pronti a presentargli il conto.