‘Ndrangheta, il sindaco difende San Procopio: “Nessun inchino ai boss”
13 Luglio 2014
di redazione
La Dda di Reggio Calabria indaga si altri due "inchini" ai boss mafiosi dopo la vicenda di Oppido Mamertina. La procura indagherebbe in particolare sulle cerimonie religiose in altri due paesi del reggino, San Procopio e Scido. Ma il Sindaco di San Procopio, Lamberti Castronuovo, prende carta e penna e scrive "San Procopio non ci sta!", negando che nella sua città si avvenuto qualcosa del genere. Secondo il sindaco "La processione si è fermata nei posti solo per dare respiro ai portatori". "Gli oboli vengono raccolti da ragazzini di 10 anni che si alternano nel portare, a mo’ di stendardo, un sacchetto per le offerte dieci metri avanti della processione. E, naturalmente, non sono in grado di richiedere il certificato penale a chi fa ascendere al cielo preghiere per i defunti, siano essi mafiosi o non, accompagnandole con qualche moneta per la Chiesa". L’accusa e’ che la processione si sia fermata sotto la casa del boss e che la moglie di quest’ultimo sia scesa a dare l’obolo.