Nel 2007 a Baghdad c’era la guerra ma “Wikileaks” se l’è dimenticato
07 Aprile 2010
di Bill Roggio
Ieri Wikileaks, sito web dedicato alla pubblicazione di documenti classificati su Internet , ha fatto colpo con un video che teoricamente dovrebbe dimostrare come, il 12 luglio del 2007, alcuni militari americani “assassinarono” a Baghdad un cameraman della Reuters e alcuni “civili” iracheni. Guardando con attenzione, però, il video rivela che l’elicottero di pattugliamento statunitense che attaccò il gruppo di uomini armati nell’allora roccaforte dell’Esercito del Mahdi all’interno del quartiere New Baghdad, commise di tutto tranne che un “omicidio collaterale”, come ha invece definito l’incidente Wikileaks.
Bisogna evidenziare almeno un paio di fatti che emergono dal video. In primo luogo, Wikileaks definisce l’attacco dell’esercito americano come l’eliminazione casuale di iracheni che innocentemente stavano radunandosi per le strade di New Baghdad. Ma il video incomincia abbastanza bruscamente, con un UAV (“Unmanned Aerial Vehicle”, cioè un veicolo aereo senza pilota, ndt) che segue le tracce di un gruppo di iracheni che si riuniscono per strada. Si sente anche la voce di un ufficiale americano catturata in una frase a metà. Sarebbe bello sapere che cosa era successo prima del momento che Wikileaks ha scleto per far iniziare il video. I soldati americani hanno affermato che gli iracheni furono uccisi dopo uno scontro armato con le truppe statunitensi e le forze di sicurezza irachene. Non è ancora chiaro se dopo l’attacco filmato qualcuno venne arrestato.
Ecco che cosa affermò l’esercito americano in un comunicato stampa diffuso in seguito al combattimento avvenuto nel luglio del 2007: “I soldati del 1° battaglione, 8° reggimento di cavalleria, e quelli del 2° battaglione, 16° reggimento di fanteria, che operavano entrambi nell’area orientale di Baghdad sotto il comando del gruppo di combattimento della 2° brigata di fanteria, 2° divisione di fanteria, insieme alle forze irachene del 1° battaglione, 4° brigata, 1a divisione della polizia nazionale, stavano avviando un raid coordinato come parte di un’operazione pianificata quando furono attaccati da armi leggere e da granate a razzo. Le Forze della Coalizione risposero al fuoco e chiamarono i rinforzi aerei”.
Non c’è nulla in quel video che non corrisponda a questo rapporto militare. Quello che si vede è l’air weapons team che sta per attaccare un gruppo di uomini armati. In secondo luogo, nel video si nota quanto siano vuote le strade. L’unica gente che si vede in giro sono gli uomini armati e il cameraman della Reuters. Questo fatto indica evidentemente che nelle vicinanze si stava verificando un combattimento armato. Infatti, la popolazione civile sparisce intelligentemente dalle strade durante le sparatorie. Terzo, molti di quegli uomini sono chiaramente armati con fucili d’assalto; uno in particolare sembra avere un RPG (un lanciagranate a reazione anticarro, ndt). Il sito Wikileaks ha volutamente scelto di non identificare questi uomini armati e si concentra solo sull’operatore della Reuters. Perché?
Quarto punto: nessuna prova indica che il gruppo di pattugliamento americano che ha sparato contro il gruppo armato di uomini abbia violato le regole d’ingaggio. Ironicamente, Wikileaks ha anche pubblicato il testo delle regole militari d’ingaggio in Iraq del 2007 (clicca qui). Ciò che si vede nel video, infatti, sono alcune truppe che cercano di identificare degli obiettivi e quindi la successiva conferma che sono armati prima di aprire il fuoco. Una volta iniziato il combattimento, i soldati americani danno la caccia alla loro preda senza alcuna esitazione.
Quinta annotazione, senza alcun dubbio i critici polemizzeranno anche sull’attacco al furgone nero che si avvicina per evacuare i feriti; ma non si tratta né di un’ambulanza con un distintivo né di uno di quei veicoli "Protected Collateral Objects" inclusi nella lista delle regole d’ingaggio. Il furgone, che stava correndo in aiuto dei guerriglieri, era comunque un facile bersaglio nonostante gli uomini che vengono fuori dall’auto non siano armati.
Sesto, l’affermazione che la decisione adottata dall’esercito americano di non far trasportare dalla polizia irachena i due bambini presenti nel furgone, affinché potessero ricevere cure in un ospedale locale perché avrebbe costituito un pericolo per la vita dei soldati, non è affatto corroborata da prove. Non sappiamo in quale stato si trovassero i due minori iracheni feriti durante l’attacco aereo. Non sappiamo neppure se i bimbi rimasero uccisi nell’attacco, ma state certi che Wikileaks avrebbe subito approfittato della notizia per farsi propaganda. (E comunque sia, chi è che guiderebbe mai i propri figli nel mezzo di una zona di guerra?).
Dato che sono stato in mezzo ad attacchi in cui gli iracheni sono stati uccisi e feriti, posso assicurare che conosco un bel po’ il processo adoperato per determinare se gli iracheni feriti devono essere trasportati in un ospedale americano. Le condizioni della persona in particolare devono indicare che la sua vita è in pericolo o esiste la possibilità di perdere una funzione vitale (per esempio, la vista). Nonostante l’alta probabilità che gli iracheni vengano trasportati in un ospedale americano, ho più volte visto del personale americano sbagliare per essere fin troppo scrupoloso e decidere di trasferire in un ospedale statunitense un ferito che, con molta probabilità, in realtà non doveva andarci.
Nel luglio del 2007, Baghdad era un luogo molto violento, e nei quartieri di Sadr City e New Baghdad crescevano le basi dell’Esercito del Mahdi e dei gruppi sciiti del terrore sostenuti dall’Iran. L’intera città era un campo di guerra. Descrivere come “assassinio” l’attacco che si vede nel video è solo una trovata sensazionalistica che è però riuscita ad attrarre l’attenzione dei media e a portare migliaia di utenti sul sito di Wikileaks.
Tratto dal Weekly Standard
Traduzione di Fabrizia B. Maggi