Nel 2011 l’economia abruzzese riparte dall’agricoltura
03 Gennaio 2011
di V. F.
Se il 2010 si era chiuso con alcuni passaggi fondamentali per il futuro dell’agricoltura abruzzese, il nuovo anno inizia in maniera altrettanto incoraggiante.
Rispetto al terzo trimestre del 2010 il settore agricolo ha infatti messo a segno un più 23,5% (che tradotto in posti di lavoro significa un più 4 mila unità) e a ciò si aggiunge il dato degli investimenti del Piano di sviluppo rurale, il Psr, nel cui ambito la Regione conferma di aver centrato l’impegno di spesa con una quota pari al 133%. Circostanza che assume tanto più valore se confrontata con altri settori, in netto calo, come l’industria e soprattutto i servizi.
I dati, dunque, forniti da uno studio condotto dall’Università d’Annunzio in collaborazione con la Cisl, promuovono a pieni voti un settore fondamentale per l’economia regionale. Nel raffronto tra il terzo trimestre del 2008 e lo stesso periodo del 2010, si evidenzia come questo trend positivo, con il passaggio da 17 mila a 21 mila occupati in agricoltura, compensa la perdita registrata da altri settori ma soprattutto certifica l’ottimo risultato dell’Abruzzo rispetto alle altre circoscrizioni. Il Mezzogiorno ha perso 27 mila unità mentre il dato nazionale, sempre in base ai numeri forniti dall’Istat, segna meno14 mila unità.
Soddisfatto l’assessore regionale alle Politiche Agricole Mauro Febbo, per il quale questi dati non rappresentano altro che una conferma. “Ribadisco quanto avevo già affermato riguardo l’analisi realizzata da Confindustria – sottolinea, infatti, l’assessore – . Anche in quell’occasione avevo invitato tutti a guardare con maggiore attenzione i segnali positivi che arrivavano dal mondo agricolo, seppur in un momento difficile per il Paese. L’evidente crisi economica e finanziaria presente nella nostra regione, ha causato l’aumento della disoccupazione ma il settore agricolo è andato in controtendenza ed anche se i numeri sono pur sempre esigui, si registra un incremento percentuale di tutto rispetto. A rafforzare questi dati c’è anche un sensibile aumento delle esportazioni nel comparto agroalimentare, che viaggia ormai a doppia cifra, al quale abbiamo destinato importanti risorse comunitarie e attenta progettualità”.
Un taglio netto con il passato e soprattutto una nuova capacità di programmazione: comincia a dare i frutti sperati, dunque, il lavoro svolto in questi due anni dall’assessorato che ha messo in campo una vera e propria rivoluzione nel modo di concepire un settore che si conferma primario per l’economia abruzzese. “Credo che questi risultati così rilevanti – ha infatti aggiunto Febbo – siano il frutto di un ritrovato e basilare rapporto di fiducia con gli operatori del comparto, che vedono nell’assessorato un organo in grado di rappresentarli e sostenerli in maniera adeguata. Tra i nostri obbiettivi principali c’è la rimodulazione del Psr, il Piano di Sviluppo Rurale, che ci ha permesso di eliminare inutile burocrazia e sperpero (vedi chiusura delle sedi regionali in Brasile e Romania ed eliminazione di alcune dubbie consulenze).
Il Psr è, e resta, lo strumento fondamentale attraverso il quale abbiamo realizzato interventi specifici tra i quali la Misura 121 e 123 che ci hanno permesso di recuperare il tempo perduto e con una ricaduta positiva sull’economia rurale e regionale come confermano i dati a nostra disposizione. Si tratta di incentivi finalizzati al rilancio e all’ammodernamento delle attività agricole, la recente Misura 112, destinata ai giovani agricoltori al primo insediamento; il sostegno al settore agrituristico, volano indispensabile per tutto il comparto, con un bando ad hoc in uscita a inizio anno. Inoltre sono state avviate le misure per la promozione dei prodotti enogastromici con i loro marchi di qualità come quelli dei nostri pregiati vini, l’introduzione della filiera corta con il “Chilometro zero”. A questo proposito è in itinere la registrazione del Marchio collettivo comunitario “Abruzzo”.
Ottimismo, dunque, seppure con cautela. E soprattutto lo stimolo a proseguire il cammino intrapreso, nella consapevolezza del ruolo fondamentale e della responsabilità che grava sulle forze politiche. Di qui lo spunto per l’assessore Mauro Febbo, che ricopre anche il ruolo di coordinatore provinciale del Pdl di Chieti, per commentare la situazione politica regionale, che ha chiuso il nuovo anno con un passaggio delicato e fondamentale come l’approvazione della Finanziaria. “La maggioranza – ha affermato Febbo – ne è uscita rafforzata, mentre il centrosinistra, che aveva messo in dubbio con attacchi pretestuosi la nostra tenuta, ora rischia l’implosione.
Il via libera alla Finanziaria è stato una vittoria soprattutto politica. Quello che stiamo attraversando è un momento determinante per il futuro della nostra regione e sono certo che l’atto approvato in Consiglio si rivelerà lungimirante e i suoi effetti positivi, anche se non percepibili nell’immediato, saranno verificabili nel prosieguo della legislatura. La minoranza è in crisi di identità: Costantini (Idv), candidato leader dell’intero centrosinistra contro il presidente Chiodi, sembra aver perso la rotta ed è sempre più distante dalle posizioni dei capogruppo del Pd, D’Alessandro e del Pdrc, Acerbo”.