«Nel nuovo Senato grande confusione di ruoli e responsabilità»
06 Settembre 2016
Riprende il nostro giro di interviste con gli amministratori locali schierati per il No al referendum costituzionale. Oggi parliamo con Giuseppe Lovascio, sindaco di Conversano.
Sindaco, la convince il nuovo Senato uscito dal cilindro di Renzi?
«Oltre a fare il sindaco svolgo la funzione di consigliere metropolitano e devo constatare che non sarà facile interpretare ruoli diversi e non intercambiabili per chi dovesse entrare anche nel nuovo Senato delle autonomie. Peccato che durante l’iter costituzionale non sia stato possibile approfondire il merito della riforma, forse avremmo evitato di generare inutili confusioni».
Le sembra che la riforma risolva le disfunzioni aperte nell’ormai lontano 2001 con le modifiche al Titolo V?
«Siamo in un momento storico in cui le riforme dovrebbero servire a ridurre i tempi decisionali e a rendere più efficace l’azione dello Stato e degli enti locali, ma la riforma costituzionale non fa chiarezza sui rapporti tra i vari livelli dell’amministrazione. Quindi le rispondo di no, non c’è stato un vero passo avanti rispetto al Titolo V. Le anomalie sono ancora lì».
Lo sa che adesso la iscriveranno al partito dei “gufi”?
«Stupidaggini, ho sempre rispettato Renzi come uomo politico, ma il fatto di non aver scelto un metodo condiviso per fare le riforme è stato un grave errore commesso del presidente del consiglio. Credo che Renzi si stia accorgendo che non ispira più la fiducia di un tempo. Oggi non conta tanto cosa dice un politico ma il reale consenso che esercita nell’elettorato, e ascoltando i cittadini del Comune che governo ho l’impressione che non gradiscano né Renzi, né il suo referendum».
(RS)