Nel Pd esplode il caso Bonino. L’altolà della Cei: “Incompatibile coi cattolici”
17 Febbraio 2010
Emma Bonino è “un mattone comune nella casa del Pd” dice Bersani. No, quel mattone la casa rischia di farla crollare ancora prima di tirarla su, ribatte L’Avvenire. Dopo l’addio della Binetti ai democrat, il caso Bonino esplode dentro il partito e nel mondo cattolico.
Gli effetti immediati stanno nel botta e risposta tra il leader Pd e il quotidiano dei vescovi, ma la questione è ben più ampia perché dal Lazio dove il Pd subisce l’autocandidatura della senatrice radicale, amplifica un tema più generale che come rileva il vicepresidente dei senatori Pdl Gaetano Quagliariello non può essere derubricato, come fa D’Alema, a semplice “dicotomia tra integralismo e militanza in un partito plurale”.
La querelle tra Bersani e il direttore dell’Avvenire Marco Tarquinio segnala proprio questo. Il quotidiano dei vescovi denuncia senza riserve “una incompatibilità irriducibile” tra la candidata del centrosinistra alla presidenza del Lazio e i cattolici. Sulle stesse pagine del giornale cattolico, a stretto giro arriva la risposta di Bersani convinto del fatto che candidare la Bonino significa “porre un mattone nella casa comune del partito democratico”. Passaggio che il direttore dell’Avvenire Marco Tarquinio stigmatizza duramente quando spiega che i radicali che “si candidano ad assumere addirittura la rappresentanza del sentire cattolico”, rappresentano un caso “curioso quanto inquietante”. Messaggio a nuora (Bonino) perché suocera (Bersani) intenda è il passaggio successivo del ragionamento di Tarquinio il quale sottolinea che rivendicare battaglie comuni al fianco dei cattolici è “a dir poco” una “operazione insensata e truffaldina. Siamo davanti a un autentico insulto all’intelligenza e alla memoria collettiva degli italiani”.
Le ragioni sono chiare: su vita, famiglia, difesa della libertà educativa, solidarietà sociale e visione del mercato e del lavoro “i radicali predicano sistematicamente l’opposto di ciò che afferma la dottrina sociale della Chiesa” osserva il direttore dell’Avvenire che lancia l’affondo finale: nessuno può stravolgere “la visione cristiana della vita” ed “Emma Bonino meno di tutti”. Bersani difende la senatrice Pd-Radicale e la scelta di candidarla a nome del centrosinistra, poi affronta la questione spinosa delle defezioni cattoliche dal partito, ultima in ordine temporale quella di Paola Binetti approdata all’Udc.
“Le culture del Pd non possono vivere da separate in casa. Piaccia o no questo è il nostro progetto” rimarca respingendo le accuse di indifferenza rispetto ai numerosi abbandoni di esponenti cattolici, specie dopo la candidatura della Bonino nel Lazio. “Non mi si può accusare di sottovalutare la funzione della cultura cattolica nella vita pubblica del Paese” nè di avere “un atteggiamento di sufficienza sulla questione” scrive il segretario democrat nella replica all’Avvenire. Il punto vero, secondo Bersani, sta nel fatto che la costruzione del partito “pretende uno sforzo di convergenza e di mescolanza sul piano del progetto politico” e dunque “le defezioni o le adesioni” avvengono su questo piano. Discorso che vale tanto per Bonino, quanto per Binetti.
Come a dire che quei cattolici che hanno deciso di andarsene lo hanno fatto perché non sono stati capaci di integrarsi nel progetto comune del Pd. Un modo piuttosto sbrigativo di liquidare la questione che nelle file del Pdl viene letta come un redde rationem che prima o poi doveva arrivare, perché come osserva Gianni Alemanno le “enormi distanze tra la Bonino e i cattolici dovevano venire a galla” e il monito dell’Avvenire sta lì a dimostrarlo su un punto-chiave: la tutela della vita e della famiglia sono temi sui quali “non possono esistere mediazioni politiche o culturali”.
Né si può accettare, osserva Barbara Saltamartini responsabile pari opportunità del Pdl, che la Bonino “si proponga quale novella interprete del sentire cattolico, come ha evidenziato con parole chiare e coraggiose il direttore dell’Avvenire”. Non a caso, Fabio Rampelli, deputato Pdl rimarca che se per Bersani la Bonino rappresenta un mattone comune nella casa del Pd, in questa casa “i cattolici non possono trovare posto”.
Se il Pd prova a togliersi dall’imbarazzo, la dura presa di posizione del quotidiano dei vescovi italiani segnala che la questione ha già travalicato i confini del Lazio. Con buona pace di Bersani e D’Alema.