Nel Pd sono pronti a scannarsi per i contributi all’editoria
10 Ottobre 2008
Youdem contro RedTv. Ufficialmente non sono ancora andate in onda ma le due emittenti televisive legate al Pd già si sgambettano a vicenda. Stavolta il terreno di scontro è quello dei contributi all’editoria. Mentre il governo cerca di fare ordine tagliando i finanziamenti a pioggia e introducendo nuove misure più rigorose e volte al risparmio, nel Pd scatta la corsa ai contributi. Una corsa che però potrebbe provocare amare sorprese per i contendenti visto che le probabilità per cui entrambe le televisioni restino a bocca asciutta sono molto alte.
Una bella sorpresa per Massimo D’Alema che aveva brigato tanto per far subentrare RedTv a Nessuno Tv, rete satellitare che regolarmente accede ai contributi in qualità di organo di partito, mettendo quindi le mani sui circa 3 milioni di euro previsti. E che invece adesso rischiano di essere tagliati. Colpa della normativa e del fatto che non sempre il passaggio da una testata a un’altra consente automaticamente il trasferimento di finanziamenti. Gran brutta sorpresa per il lider maximo che, proprio nei giorni scorsi, aveva spedito la futura direttrice del canale – Lucia Annunziata – a visionare i locali dove avrà sede la nascente televisione: gli stessi di Sherpa Tv, l’emittente del suo amico Antonello Velardi, che si trova nello stesso palazzo dove vive il Cavaliere.
Torniamo alla scontro Youdem-Red Tv. Come detto, i contributi del governo sono il nuovo fronte di lotta all’interno del Pd, al punto che i deputati Zanda e Tonini che, finora, avevano garantito con le loro firme l’accesso ai fondi statali a Nessuno Tv, hanno deciso di ritirarsi. Una mossa prevista, almeno in parte, dallo staff di D’Alema che infatti minimizza spiegando di essere pronto a sostituire i due parlamentari uscenti con dei nuovi. Tentativo fallito per i Veltroni boys, dunque, che dovranno ingoiare un altro boccone amaro visto che, almeno per loro, i lauti contributi governativi rimarranno un sogno. Infatti anche se Veltroni si affanna a ricordare a tutti che Youdem è la tv del Pd, organo del partito e punto di riferimento di tutti i democratici, l’accesso ai finanziamenti del governo è sbarrato.
A dirlo è la legge e precisamente la finanziaria del 2006 targata Prodi che, al comma 1247 dell’articolo 1, parla chiaro: “Le altre imprese radiofoniche ed i canali telematici satellitari di cui all’articolo 7, comma 13, della legge 3 maggio 2004, n. 112 (legge Gasparri, ndr), che alla data del 31 dicembre 2005 abbiano maturato il diritto ai contributi di cui all’articolo 4 della legge 7 agosto 1990, n. 250, continuano a percepire in via transitoria con le medesime procedure i contributi stessi, fino alla ridefinizione dei requisiti di accesso”. In pratica, visto che nel 2005 Youdem non esisteva ancora, non è previsto alcun contributo.
Sempre che la legge non cambi ancora, visto che il governo Berlusconi in queste ore sta mettendo a punto la proposta di riforma della legge sull’editoria. Un aiutino che quindi potrebbe arrivare solo dal Cavaliere ma, di questi tempi, e con il clima di scontro tra Pdl e Pd, è difficile che il governo rimoduli il suo disegno di legge per fare un favore a Veltroni. L’ex sindaco di Roma potrà consolarsi col fatto di poter accedere a un altro bacino di contributi e cioè quelli per le tv e la radiofonia. Anche in questo caso però non sarà facile visto che, per ottenere i finanziamenti (abbastanza ridotti) è necessario rispettare tre regole: l’autorizzazione satellitare, un palinsesto con almeno 60 minuti di programmi informativi e la registrazione della testata. Requisiti che, a quanto fanno sapere da Largo del Nazzareno, sarebbero già in tasca. Non servirà a niente, invece, la precisazione di andare anche online sul sito del Pd, considerando che, per il momento, non è previsto alcun contributo per chi decide di aprire un web-tv. Un contentino per Veltroni?
Diversa la faccenda per D’Alema che, nonostante il brutto tiro giocato dal veltroniano Zanda e dal rutelliano Tonini, può comunque guardare avanti e sperare nel ricco contributo, tra i 3 e i 4 milioni di euro, previsto per Nessuno Tv. La tv che, fino ad ora, ha avuto Claudio Caprara come direttore editoriale, è in onda dal 29 gennaio del 2005, insomma è in regola con quanto prescritto dalla finanziaria Prodi. Al momento ci lavorano 19 dipendenti a tempo indeterminato con altre 25 persone di cui 13 dipendenti della società che gestisce il service broadcast. Il tutto per circa 7 ore al giorno di programmazione, in diretta e registrata, che coprono le 24 ore di messa in onda. Da qui il finanziamento statale che, per il 2005, è stato di 3 milioni e 800mila euro e nel 2006 è stato di poco inferiore (3 milioni e 44mila euro).
Soldi che naturalmente farebbero comodo alla nascente Red Tv ma che non sarà facile incassare visto che, dal Dipartimento dell’Editoria, fanno sapere che il passaggio da una testata ad un’altra non avviene in modo così automatico e, di conseguenza, anche l’accesso ai fondi ha le sue difficoltà. In pratica sarà necessario controllare che la nuova tv rispetti gli stessi requisiti della precedente e che risulti effettivamente a posto il passaggio tra le due testate. Solo allora Red Tv potrà cantare vittoria. Per il momento nessuna richiesta ufficiale è giunta alla sede del Dipartimento Editoria in via Po anche perché le due tv devono ancora accendere le telecamere. Youdem partirà il 14 ottobre, in occasione delle primarie inaugurali del partito, mentre Red Tv il 4 novembre successivo, in coincidenza con il voto delle presidenziali americane. Dopo di che nel Pd ci sarà un motivo in più per litigare. Come se già non ce ne fossero.