Nel terzo duello Tv i candidati sferrano tutti i colpi ma Obama vince ai punti

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Nel terzo duello Tv i candidati sferrano tutti i colpi ma Obama vince ai punti

16 Ottobre 2008

Scintille. Non c’erano state nel primo dibattito e nemmeno nel secondo. Sono arrivate con il terzo e ultimo confronto tra John McCain e Barack Obama, stanotte alla Hofstra University di New York. Aggressivo il senatore dell’Arizona, costretto all’arrembaggio nella speranza di recuperare punti nei sondaggi. Misurato il senatore dell’Illinois, convinto che la vittoria è a portata di mano e che l’importante è non cadere in qualche trappola. McCain ne ha subito messa una sul terreno chiedendo ad Obama di chiarire i suoi rapporti con Bill Ayers, oggi professore universitario nell’obamiana Chicago, ma negli anni ’60 membro del gruppo terroristico “Weather Undeground”. “Ayers – ha risposto il candidato democratico – non è coinvolto nella mia campagna. E non lo è mai stato. Né sarà un mio consigliere alla Casa Bianca”. 

Obama e McCain seduti ad un tavolo, l’uno a pochi passi dall’altro, hanno potuto rivolgersi domande direttamente, con il giornalista della CBS Bob Schieffer a fare da moderatore. Una modalità che ha accelerato il ritmo del confronto rispetto ai due dibattiti precedenti. Gli aspiranti-presidente si sono scambiati accuse sugli “spot negativi”, quelli che puntano a criticare l’avversario piuttosto che a spiegare le proprie idee. McCain ha affermato che mai nessuno aveva investito tanti soldi come Obama in “negative ads”. Il senatore afro-americano ha rispedito le accuse al mittente. La campagna di McCain, ha detto, si è caratterizzata per continui attacchi, per il 100% di “spot negativi”. 

McCain ha poi attaccato Obama per non aver preso le distanze dalle dichiarazioni del deputato della Georgia, John Lewis. Nei giorni scorsi, il “congressman” democratico aveva dichiarato che il senatore dell’Arizona sta alimentando un clima di intolleranza simile a quello promosso dal segregazionista George Wallace. “Il segregazionismo – ha affermato McCain – è uno dei capitoli peggiori della storia americana”. Obama ha risposto che il paragone utilizzato dall’on. Lewis non è appropriato. Tuttavia, non ha perso l’occasione per criticare la “runningmate” di McCain. “Sarah Palin  – ha detto – permette che i suoi supporter gridino ‘Obama terrorista’, ‘uccidilo’, senza dire una parola per fermarli”. Altro tema caldo del dibattito: l’aborto. “Il senatore Obama – ha sottolineato McCain – come membro del Senato dell’Illinois ha votato contro una legge che prevede l’intervento medico immediato per i bambini nati vivi dopo un aborto”. Obama ha risposto che, all’epoca, si oppose a quella legge perché era una “minaccia al diritto delle donne di abortire”, aggiungendo che la legge statale già richiedeva ai medici di soccorrere i bambini nati vivi. 

Anche in quest’ultimo duello, che gli “instant poll” di CNN e CBS hanno assegnato ad Obama, l’economia ha avuto un ruolo preponderante. In particolare, Obama e McCain si sono confrontati animatamente sulle tasse. Lo spunto è stato offerto da Joe Wurzelbacher, idraulico dell’Ohio, subito ribattezzato “Joe the Plumber” che lo scorso fine settimana, in un incontro, ha espresso ad Obama le sue preoccupazioni per un aumento delle tasse sulle piccole aziende, qualora vincessero i democratici. McCain ha promesso che con lui le tasse non aumenteranno per “Joe l’idraulico” né per chi vuole dar vita ad un’impresa. I soldi, ha proseguito, si troveranno tagliando le spese superflue. Il senatore dell’Illinois ha invece richiamato il leit motif democratico del “McSame”, “McCain uguale Bush”. “L’America – ha detto – non può permettersi altri quattro anni di politiche economiche fallimentari di George Bush”. Identificazione alla quale McCain ha risposto con una battuta tagliente, forse la migliore della serata: “Senatore Obama, io non sono il presidente Bush. Se voleva candidarsi contro il presidente Bush doveva farlo quattro anni fa”.