Nell’alluvione di Messina anche la Figc scivola nel fango
05 Ottobre 2009
Ormai il danno è fatto. La decisione della Figc (Federazione Italiana Giuoco Calcio) di far osservare un minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell’alluvione che ha colpito Messina solo sui campi che vedevano impegnate squadre siciliane, dalla Serie A fino ai campionati regionali e dilettantistici, ha già suscitato un vespaio di polemiche e qualche interrogativo.
La prassi consolidata, dagli anni e dagli avvenimenti, è quella di concedere il minuto di raccoglimento a livello nazionale per eventi tragici che colpiscano degli Italiani, con la i maiuscola, come in occasione dell’attentato di Kabul del 17 settembre scorso in cui persero la vita 6 militari. Oppure come il terremoto che colpì l’Abruzzo, per cui fu rinviata l’intera giornata di campionato di Serie B. Da ieri, a quanto pare, esiste un nuovo tipo di italiano, con la i minuscola, la cui scomparsa è meno importante di quella di altri e non merita questo privilegio.
I 35mila spettatori che ieri sera allo stadio Barbera di Palermo si sono alzati in piedi ad applaudire prima della gara con la Juventus evidentemente appartengono a questa seconda categoria. Come di questa categoria fa parte l’arbitro designato per Atalanta-Milan, il signor Gianluca Rocchi, che forse in mancanza di istruzioni precise, o forse in maniera volontaria e deliberata, ha permesso lo svolgimento di questi 60 secondi prima del match tra orobici e rossoneri.
Naturalmente, e giustamente, non si sono fatte attendere le reazioni delle istituzioni isolane. Il governatore siciliano Raffaele Lombardo, davanti ai microfoni, si è sfogato urlando il suo dissenso: “Oggi la Lega Calcio fa osservare un minuto di silenzio solo alle squadre siciliane e loro concorrenti come se le vittime di Giampilieri e Scaletta Zanclea non fossero italiani a pieno titolo”. Allo stesso modo il segretario siciliano dell’Udc, Saverio Romano, ha commentato: “I morti sono tutti uguali, le persone hanno tutte la stessa dignità, anche il Sud del Paese è Italia. La Lega Calcio dovrebbe rappresentare tutto il calcio italiano. Oggi così non è stato e il dolore composto dei parenti delle vittime, non sottolineato in modo unanime dai vertici del primo sport nazionale sui campi di calcio, dovrebbe indurre gli stessi a scusarsi”.
In breve tempo questo piccolo caso all’italiana, fatto di silenzi e mancate risposte si è allargato, coinvolgendo una base sempre più larga di persone che, tifose di calcio o meno, si sono meravigliate di fronte alla mancanza di un pur minimo accenno alla tragedia messinese ancora davanti ai nostri occhi. Tanto nelle trasmissioni sportive quanto sui campi da gioco, in cui non si vedevano neanche i discreti lutti al braccio.
Le prime iniziative concrete, dettate senz’altro dall’ondata emotiva, parlano di abbonamenti stracciati e contratti dei singoli utenti con le pay tv bruciati, ovviamente in maniera metaforica. Tradotto, far sentire il proprio dissenso attraverso una disubbidienza civile e composta, decisamente più decorosa del silenzio colpevole e miope di cui si è testimoni.
C’è poi la proposta benefica del Messina calcio, che ha in mente di organizzare un triangolare amichevole, insieme a Catania e Palermo, devolvendo l’incasso in favore delle popolazioni della provincia peloritana colpite dall’alluvione. Il club giallorosso offrirà gli introiti al Sindaco della città di Messina, il quale provvederà a destinarlo alle cause che riterrà più opportune. Il club si è messo inoltre a completa disposizione di tutte le componenti istituzionali cittadine per ulteriori forme di solidarietà che si vorranno intraprendere. Un ottimo esempio per una squadra che milita in Lega pro (la ex serie C), ma che evidenzia il cuore di una città da serie A, o da Italiani maiuscoli.
La parentesi infelice che ha visto protagonista la Figc e il suo presidente Giancarlo Abete va sicuramente evidenziata, ma altre volte il calcio si è distinto per grande partecipazione e coinvolgimento nei momenti di difficoltà. Speriamo si sia trattato solamente di uno scivolone, magari causato dal fango che ancora invade le vie di Messina. Nell’attesa di ulteriori sviluppi, però, non si può che osservare un minuto di raccoglimento, per la Figc.