Nelle primarie le divisioni interne pesano sul Pd
17 Gennaio 2012
Primarie “indigeste” per il Pd. Che anche in Abruzzo si stanno trasformando in una vera e propria beffa per il Centrosinistra. Ovunque si siano svolte, infatti, hanno sempre messo in minoranza il maggiore partito della coalizione. L’ultimo esempio? Montesilvano, dove una sonora sconfitta è destinata a bruciare a lungo nelle pieghe dello schieramento. Che in questo caso, però, si è quasi impegnato a mettersi fuori gioco da solo, facendo emergere tutti insieme i propri punti di debolezza. Che tradotti in termini pratici significano: divisioni, lotte intestine, mancanza di un progetto comune. Tanto che per il candidato dell’Italia dei Valori, Attilio di Mattia, è stato un gioco da ragazzi avere la meglio su ben tre avversari: Marco Volpe e Nino D’Annunzio – che a quanto pare si sono divisi i voti del Pd – e Paolo Di Girolamo sponsorizzato da Gianni Melilla (Sel).
Senza temere di apparire immodesto Di Mattia ostenta sicurezza: “sapevo di farcela – dice – perché parlando con la gente mi sono reso conto che c’è molta voglia di cambiamento e poca voglia di ascoltare le solite promesse elettorali”. E se, come ha tenuto a precisare più volte il Centrosinistra, le primarie sono un grande strumento di democrazia, adesso ognuno tragga le proprie conclusioni.
E deve averlo già fatto il segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci, apparso un po’ deluso di fronte al responso, che ha reso decisamente più difficile la via dell’accordo con l’Udc. E se pubblicamente professa pieno appoggio all’esponente dell’Idv, in privato si dice convinto che sia necessario “riunirsi nelle sedi opportune per risolvere le diatribe interne al partito”.
Intanto ieri a Pescara si è riunito l’esecutivo del Pdl proprio per parlare delle consultazioni popolari dopo che da Roma è arrivato il via libera formale alle primarie. Il segretario Angelino Alfano, incontrando i sindaci del Pdl, ha stabilito che le primarie si terranno inderogabilmente in tutte le città chiamate al voto.
“Il segnale che arriva da Alfano è una chiara predilezione nei confronti delle primarie per la selezione del futuro candidato sindaco e della classe dirigente che dovrà strappare la città al malgoverno della sinistra – ha commentato Salvatore Santangelo, componenente dell’Esecuitivo Pdl -. Rimaniamo in attesa del decalogo delle primarie che l’onorevole Valducci sta per deliberare per avere chiare le modalità di questo importante strumento partecipazione popolare. Nessun diktat dall’alto, dunque ma una grande opportunità da cogliere”.