Nicola Oddati e il suo libro di fantasia che assomiglia tanto alla realtà
19 Ottobre 2012
Gerardo Del Giudice è un ex magistrato napoletano. Uomo incorruttibile dal passato burrascoso e tormentato . Dopo aver trascorso una vita tra le scartoffie di una procura pugliese, decide di mettere da parte la sua professione e impegnarsi in politica. Eletto Sindaco di Napoli tra l’entusiasmo dell’opinione pubblica, si presenta come un rivoluzionario e un innovatore, annunciando una nuova stagione di rinascita. Tuttavia, ben presto, si trova a fare i conti con una città difficile, con tre suicidi misteriosi che fanno traballare i palazzi del potere, e con il suo ego smisurato, alla continua ricerca del consenso.
Questa storia è inventata, ma assomiglia tanto ad una realtà non troppo distante. Del Giudice è un personaggio di fantasia, che nasce dalla penna di Nicola Oddati, ex uomo di Bassolino, fedelissimo assessore nelle giunte Iervolino, ex Presidente del Forum delle culture e adesso scrittore in erba. Non è necessario fare troppa fatica per sovrapporre la figura del Sindaco-Magistrato Del Giudice, protagonista del debutto letterario di Oddati “La Teoria della Corda", a chi a Napoli il sindaco lo fa per davvero.
Intervistato dal Corriere del Mezzogiorno, è lo stesso Oddati ad ammetterlo. "Il riferimento è a tante anime politiche. Al leader per eccellenza, che per governare una città difficile deve fare del male. Deve rinnegare le sue vere passioni. Da leader diventa macchietta. Del Giudice può essere Bassolino, Renzi, Vincenzo De Luca. Può essere anche de Magistris".
Poi, diventa più preciso. "Gerardo è anche Luigi. È l’uomo che pensa di essere perfetto, di saper parlare bene, di sapere come vestirsi. Di piacere a prescindere. È il sindaco che pur di piacere nasconde le cose più vere". Oddati, neo scrittore ed ex amministratore napoletano, non lo dice, ma il suo libro sembra avere tutta l’aria dello strumento di vendetta, scagliato contro chi aveva deciso di "silurarlo". Impossibile, infatti, non pensare alla presidenza del Forum delle Culture, sottratta a Oddati proprio da De Magistris e consegnata a Roberto Vecchioni.
In realtà, nel "Teorema della Corda", c’è molto di più che un semplice ritratto sarcastico di De Magistris. Nelle pagine del romanzo, si legge una descrizione impietosa di un ambiente politico avvelenato che pervade le stanze di Palazzo San Giacomo e gli uffici napoletani. Un quadro spietato di come, all’ombra del Vesuvio, si intreccino potere, sospetti, inganni e verità mai raccontate. Tanti sono i personaggi che Oddati confessa di aver conosciuto da vicino e che adesso, con un pizzico di fantasia, trasferisce nelle pagine del suo libro.
Gli assessori Aragonaro e Saponese, ad esempio, che tanto ricordano gli ex assessori Narducci e Realfonzo, in rotta con De Magistris e oggi fuori dalla giunta. Il protagonista indiscusso resta comunque il Sindaco Del Giudice, che in alcuni tratti del romanzo, a dispetto delle mezze smentite, sembra la fotocopia perfetta del rivoluzionario arancione De Magistris. "Napoli non mi basta, dobbiamo prepararci a conquistare l’Italia", dice l’ex magistrato in uno dei numerosi dialoghi contenuti nel libro. E poi ancora: Il culto dell’immagine, lo staff allargato, la comunicazione social. Tutto sembra riportare a lui e al suo "modus operandi".
Nicola Oddati, nel romanzo, rivede comunque anche se stesso e i suoi trascorsi all’interno di quei palazzi. "Diciamo che c’è stato un risveglio della mia coscienza- confessa l’ex asessore- coinciso con un forte dolore personale a cui è seguita una grande gioia personale. La morte di mio figlio e la nascita di sua sorella. Sono momenti in cui comprendi che far del male gratuitamente non ti porta a nulla, affermare la propria leadership a tutti i costi non è costruttivo. Non serve per il bene della città".
Alla fine, dunque, ne viene fuori un’ immagine disincantata della politica napoletana. Un luogo difficile ed oscuro, dove anche chi è onesto sembra intrappolato. Alla presentazione del libro – il prossimo 24 Ottobre-, finito già sulla bocca di mezza città, potrebbero esserci anche i protagonisti velati. De Magistris, che Oddati ha invitato pubblicamente dalle colonne del Corriere del Mezzogiorno, ma anche Bassolino e gli ex compagni di partito. C’è da capire, come reagiranno alla provocazione.