Niente cattolici, siamo inglesi!

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Niente cattolici, siamo inglesi!

04 Maggio 2008

Peter Phillips, nipote della regina d’Inghilterra, molto indietro nella linea di successione al trono, non perderà le sue chance sposando una cattolica questo maggio, perché la fidanzata ha deciso di entrare a far parte della Chiesa d’Inghilterra.

Senza l’abbandono del cattolicesimo, la canadese Kelly Autumn avrebbe privato il regale fidanzato del  posto all’interno della Royal Family.

  La Gran Bretagna è il paese più multiculturale d’Europa, dove in Central London nascono più bimbi stranieri che inglesi, il paese più liberale, tra poco la sharia sarà forse legge inglese, ma non si tocca l’Act of Settlement, la legge del 1701 con cui si regola la successione al trono, dal quale sono esclusi i  cattolici. L’Act of Settlement fu varato nel 1701, un anno prima della morte di Guglielmo d’Orange,  per impedire ai cattolici della famiglia Stuart di accedere al trono. Nel 1701 si decise che dopo la morte di Gugliemo d’Orange, la corona sarebbe passata alla cognata Anna Stuart, discendente di Sofia Stuart, nipote di Giacomo I – ma soprattutto sposata con l’elettore di Hannover – e si dispose l’esclusione dalla linea di successione dei membri cattolici degli Stuart. D’altronde la gloriosa rivoluzione nacque dall’invito whig a invadere l’Inghilterra a Guglielmo di Orange  per cacciare il legittimo sovrano, il cattolico Giacomo II. Dopo la cacciata di Giacomo II Stuart, la monarchia inglese divenne una monarchia costituzionale controllata dall’aristocrazia e dalla gentry attraverso il parlamento. Fu il parlamento a varare l’Act of Settlment. Una legge molto importante, perché attraverso Sofia Stuart Hannover, nel 1714, Giorgio I,  iniziò la dinastia Hannover, proveniente dal Sacro Romano Impero. Insomma, finalmente con gli Hannover anche l’Inghilterra poteva affermare di avere qualche diritto sul Sacro Romano Impero, che finì con Napoleone.  Pare che  Guglielmo d’Orange usasse dire: “In Inghilterra si discute sempre di religione, ma ce n’è meno di quanto se ne possa immaginare”.

(d.c.)