Niente immunità per De Magistris, il Parlamento europeo respinge la sua richiesta
29 Marzo 2012
Pensare di poter dire quello che si vuole e di farlo sotto la copertura dell’immunità parlamentare. Anche questo è Luigi De Magistris, sindaco di Napoli e già europarlamentare dell’Idv. Proprio al periodo in cui si trovava al Parlamento europeo fanno riferimento i tre processi per diffamazione intentati da Vincenza Bruno Bossio, Giancarlo Pittelli e Antonio Saladino. Ma per l’Assemblea – come già per la Commissione affari giuridici – non esiste quel "nesso diretto ed evidente con l’esercizio delle funzioni" tale da giustificare la concessione della copertura dell’immunità, che perciò è stata negata.
Dunque, De Magistris dovrà rispondere delle affermazioni fatte: nei primi due casi all’interno del suo libro ‘Assalto al Pm, storia di un cattivo magistrato’, in cui ricostruisce le vicende delle inchieste ‘Why Not’ e ‘Shock’, nel terzo caso delle dichiarazioni rilasciate in un’intervista al Fatto Quotidiano pubblicata il 9 marzo 2011. Diversa la valutazione a proposito della causa intentata da Maurizio Mottola di Amato, amministratore della Impremed, coinvolto nella inchiesta «Splendor» e citato da De Magistris in due articoli pubblicati all’inizio del 2011 sul suo sito: in questo caso, infatti – è quanto è emerso dalle relazioni del socialista tedesco Bernhard Rapkay – il Parlamento europeo ha invece riconosciuto a De Magistris il diritto alla protezione parlamentare, perché l’ex europarlamentare Idv avrebbe parlato di presunta malversazione di fondi europei, materia attinente al mandato di europarlamentare.
Insomma, il messaggio è chiaro: il parlamentare è protetto dall’immunità solo per quelle cose dette che hanno a che fare con l’esercizio delle sue funzioni. Per tutto il resto, non esiste (e non potrebbe esistere) una copertura totale di fronte a pensieri e parole – più o meno in libertà – che nulla hanno a che fare con il proprio mandato. A poco è servito, dunque, scomodare addirittura Matteotti per sostenere l’insostenibile tesi secondo cui il parlamentare avrebbe un’immunità a 360 gradi sulla parola – sia essa anche una qualunque fesseria detta su chissà cosa e sulla base di chissà quale fondamento. Il principio, limpido come l’acqua, è stato espresso in Commissione affari giuridici e ha trovato anche conferma nel voto di oggi della plenaria riunita a Bruxelles, che si è pronunciata in maniera analoga sulle quattro relazioni.
Una conferma che, per il Pdl, fa cadere "il velo di ipocrisia che fino a oggi ha caratterizzato la presenza di de Magistris in Europa". E’ quanto hanno dichiarato in una nota congiunta l’europarlamentare del PdL, Sergio Silvestris, e il presidente del movimento ‘Giovani in Corsa’ Tiberio Brunetti. "L’ex pm ha dapprima vestito i panni del censore contro i privilegi della casta – dicono -, pontificando dalle tribune televisive che lui ha allestito. Poi divenuto parlamentare europeo ha chiesto ripetutamente di beneficiare dell’immunità per non rispondere in tribunale delle denunce che gli sono giunte. Gli facciamo tanti auguri".