Niger. Rapimento francesi, Parigi vuole trattare con al Qaida per il rilascio
23 Settembre 2010
di redazione
La Francia spera di "poter entrare in contatto con Al Qaida" per conoscere le "rivendicazioni" del braccio maghrebino dell’organizzazione, che ha rivendicato il rapimento in Niger di 7 persone, fra le quali 5 francesi. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Hervè Morin.
"Per il momento – ha detto il ministro all’emittente Rtl – la nostra preoccupazione è di poter entrare in contatto con Al Qaida, di avere rivendicazioni che non abbiamo". "Quello che auspichiamo – ha continuato – è che Al Qaida possa da un momento all’altro metterci almeno delle rivendicazioni sul tavolo".
Cinque francesi, un togolese e un malgascio, collaboratori delle aziende francesi Areva e Satom (gruppo Vinci), sono stati rapiti ad Arlit, nel nord del Niger. Il rapimento è stato rivendicato da Aqmi, Al Qaida nel Maghreb islamico, che ha messo in guardia la Francia dal tentare ogni operazione militare.
I ribelli del Movimento per l’emancipazione del delta del Niger (Mend), principale gruppo armato del sud della Nigeria, affermano di aver localizzato i 3 marinai francesi sequestrati ieri in acque nigeriane e di stare trattando con i rapitori per il loro rilascio.
I tre dipendenti del gruppo marittimo francese specializzato in servizi offshore Bourbon, insieme ad un altro ostaggio thailandese, sono stati sequestrati dopo un assalto alla loro nave. Il ministro francese della Difesa, Hervè Morin, ha parlato di "un classico atto di pirateria".