Nigeria: donne e ragazzi kamikaze, così uccide Boko Haram
16 Marzo 2016
Due donne kamikaze ieri si sono fatte esplodere durante la preghiera del mattino in una moschea di Maiduguri, nel Nordest della Nigeria. Tragico il bilancio: 22 morti e decine feriti, alcuni in condizioni gravissime. Il numero delle vittime è stato poi confermato dall’esercito nigeriano. Una delle donne kamikaze sarebbe riuscita a infiltrarsi tra i fedeli della moschea di Maiduguri travestendosi da uomo.
L’attentato è stato rivendicato da Boko Haram, il gruppo jihadista che negli ultimi mesi ha attaccato oltre che la Nigeria, dov’è radicato, anche altri stati confinanti come Ciad, Camerun e Niger. Proprio questi Paesi lo scorso anno avevano deciso di istituire una Forza multinazionale congiunta contro Boko Haram. L’esercito nigeriano intanto fa sapere di essere "sulle tracce dei terroristi".
"Mentre esprimiamo le nostre condoglianze alle famiglie delle vittime per ignobile atto, vogliamo rassicurare il pubblico che resteremo sulle tracce dei terroristi di Boko Haram ovunque si nascondano", fanno sapere fonti ufficiali della sicurezza. "Non torneremo sui nostri passi fino a quando le menti dietro gli ultimi crimini non saranno presi e portati davanti alla giustizia". Il presidente nigeriano Muhammadu Buhari si è detto "costernato" per l’attacco nel nord-est del paese, e ha invitato tutti i cittadini a "non abbassare la guardia" verso i jihadisti di Boko Haram con un messaggio su Twitter.
"Questa mattina in una moschea di Maiduguri sono stati colpiti fedeli innocenti. La vigilanza deve continuare a essere una priorità, specialmente nei luoghi pubblici". Lo scorso dicembre, Bihari in una intervista alla BBC aveva detto che Boko Haram era stato "tecnicamente sconfitto" e che non avrebbe più potuto portare "attacchi convenzionali" contro la popolazione. Ma gli Stati Uniti la vedono molto diversamente.
Il comandante di Africom, David Rodriguez, è convinto che Boko Haram continua invece a mantenere le sue basi in Nigeria e che ha cambiato strategia puntando su attacchi spot contro obiettivi civili e militari, usando donne e ragazzini come kamikaze. Secondo il Wall Street Journal, il jihadismo si sta espandendo in Africa e l’amministrazione del presidente Usa Barack Obama sta silenziosamente cercando di contenere questa avanzata.
Il WSJ ricorda il raid aereo condotto da droni statunitensi il 5 marzo scorso contro un centro di addestramento del gruppo terroristico somalo al Shabaab, che ha ucciso circa 150 terroristi. C’è poi il contingente di 300 Marines inviato in Camerun, per assistere anche questo paese nella lotta contro Boko Haram (sempre in Camerun c’è una base droni americana). Il mese scorso un attacco aereo statunitense in Libia ha ucciso un leader dello Stato islamico e altri 48 terroristi.
In totale, gli Usa stanno contrastando il terrorismo in 12 Paesi africani.