Nigeria. Rapito un lavoratore italiano a Sud Est del paese
08 Aprile 2009
di redazione
Un lavoratore italiano è stato rapito nel Sud Est della Nigeria: la notizia, resa nota dalla polizia locale, è stata confermata dal Ministero degli Esteri italiano.
Kachi Udorji, commissario di polizia locale, ha detto che l’uomo lavora per un’impresa di costruzioni, la Marlum Construction Company, che si è aggiudicata un appalto statale quando è stato rapito nella capitale dello Stato di Ebonyi. "È stato preso ad Abakaliki mentre era diretto verso il luogo di lavoro", ha spiegato Udoji, aggiungendo che non ci sono stati contatti con i sequestratori.
Nel frattempo, l’Unità di Crisi della Farnesina, su istruzioni del Ministro Franco Frattini, ha reso noto che sta seguendo sin dai primi momenti il rapimento. In particolare la Farnesina ha attivato tutti i canali utili per perseguire la positiva soluzione del sequestro e, mantenendosi in continuo contatto con i familiari del cittadino italiano, segue l’ evolversi della vicenda anche in stretto coordinamento con le Autorità nigeriane.
Il Ministro Frattini, analogamente ad altri casi di sequestro di cittadini italiani, ha chiesto agli organi di informazione di mantenere il necessario riserbo e di astenersi dal fornire notizie non verificate, per non intralciare le azioni avviate per la soluzione della vicenda.
I rapimenti sono diffusi nei rami del delta del Niger, cuore della zona del gas e del petrolio della Nigeria nello stato di Ebonyi, ma in proporzione più rari che nelle altre zone. Più di 200 stranieri sono stati rapiti negli ultimi anni nel delta: la maggior parte rilasciata incolume dopo il pagamento di un riscatto.
Stando al quotidiano locale Vanguard di Lagos, per il rilascio del connazionale è stato richiesto un riscatto di 150 milioni di naira, pari a 1 milione di dollari.