Nikki Haley all’Onu, Trump sceglie una donna figlia di immigrati

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Nikki Haley all’Onu, Trump sceglie una donna figlia di immigrati

24 Novembre 2016

Ieri il governatore della South Carolina Nikki Haley ha accettato l’offerta del presidente eletto Donald Trump per servire come ambasciatore degli USA alle Nazioni Unite. Per molti è stata una sorpresa: chi ha seguito la campagna elettorale sa che Trump non ha mai, almeno pubblicamente, espresso giudizi di merito positivi sulla Haley. Tra il 2009 e il 2010 Haley è stata molto vicina agli ambienti del Tea Party, poi è spostata leggermente al centro dello spettro politico americano affrontando con determinazione i critici e i media avversari. La Haley ha posizioni fermamente di destra, ed è pro-Isreale.

Va sottolineato che la Haley è figlia di immigrati, un’altra scelta destinata a spiazzare dopo tutto quello che è stato detto su Trump e migranti: in realtà, il nuovo presidente vuole bloccare l’immigrazione illegale ma favorire l’ingresso negli Stati Uniti di persone che abbiano profili professionali e un progetto di vita migratorio in grado di integrarsi con i valori americani. La Haley è nota perché, dopo la strage di Charleston, e dopo che Stati come South Carolina e Mississippi valutarono di rimuovere la bandiera degli Stati confederati, da molti considerata simbolo di razzismo, disse: “È ora di togliere quella bandiera” dagli edifici dello Stato.

Alla luce di episodi come questo, gli analisti americani giudicano la Haley un politico capace di conquistarsi il rispetto dei diplomatici stranieri. Trump ne ha apprezzato “la capacità di unire le persone, a prescindere dal loro background o dall’affiliazione partitica, per ottenere le politiche fondamentali per migliorare il suo Stato e il nostro Paese” e per la sua “capacità di fare accordi. E noi abbiamo intenzione di fare un sacco di accordi. Sarà una grande leader”, si legge in una nota diffusa dalla Casa Bianca. Haley in ogni caso non ha significative esperienze diplomatiche e in politica estera.

L’ambasciatore delle Nazioni Unite deve saper gestire gli aspetti più complicati delle relazioni internazionali, in un campo dove le parole possono pesare come pietre. La Haley, però, per Trump è stata una scelta politica. Nonostante lo scetticismo mostrato da Trump verso organizzazioni come le Nazioni Unite, Nikki Haley potrebbe svolgere un ruolo non di secondo piano nella ricostruzione dei rapporti tra Usa e Russia. Per numerosi osservatori la nomina è il segno del fatto che il presidente rispetterà le sue promesse di una nuova collaborazione con Mosca. La soluzione della crisi in Siria da questo punto di vista sarà il banco di prova per Haley.