Nizza, il governo mente: Strage pianificata da mesi
23 Luglio 2016
La strage di Nizza è stata preparata mesi prima del 14 luglio e Mohamed Lahouaiej Bouhlel, il killer della Promenade des Anglais, ha ricevuto sostegno logistico da cinque complici che ora sono in carcere. E’ quel che rivela il procuratore antiterrorismo di Parigi, Francois Molins.
Aggiungendo svariati dettagli: Bouhlel preparava l’attacco da mesi Per Molins i cinque arrestati, quattro uomini e una donna, “sono coinvolti nella preparazione” dell’attacco, che era stato previsto con mesi di anticipo. Uno dei sospetti aveva inoltre ripreso un filmato della scena del crimine il giorno dopo, ha detto il procuratore ai giornalisti. Le cinque persone sono quattro uomini di età compresa tra 22 e 40 anni e una donna di 42 anni. Un sesto sospetto, un uomo di 38 anni, è stato rilasciato martedì notte. Avrebbero procurato al killer anche la pistola automatica con la quale ha aperto il fuoco più volte prima di essere freddato dalla polizia.
Il governo francese, pertanto, è costretto a far fronte delle crescenti critiche sulle misure di sicurezza messe in atto a Nizza la sera dell’attentato del 14 luglio. Il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve ha annunciato l’azione dopo le accuse ricevute dai politici locali di Nizza a proposito delle misure di sicurezza insufficienti nel giorno della festa nazionale.
A Valls tocca la fase di difesa. E il solito copione in scena: il governo francese “non ha niente da nascondere” ma “è insopportabile che sia sempre messa in dubbio la parola del governo”, ha detto il premier francese. “Bisogna rispettare lo Stato e il pubblico, bisogna che ciascuno giochi il sul ruolo ma con rispetto”, ha aggiunto.
Le accuse non sono da poco. Perché ottantaquattro corpi straziati, di cui cinque italiani, vittime non solo dell’odio islamista, ma anche del pressapochismo e dell’inettitudine francese, non è qualcosa su cui si può lasciar correre. A sbattere in prima pagina le mostruose deficienze dell’apparato di (in)sicurezza che ha permesso al terrorista tunisino Mohamed Lahouaiej Bouhlel di falciare vite per quasi due chilometri ci ha pensato Liberation. Una sua inchiesta dimostra che giovedì 14 luglio in Promenade des Anglais non c’erano “numerose volanti della polizia nazionale per bloccare la carreggiata”, ma solo una situata ben 350 metri dopo l’inizio della zona pedonale.
Vigili urbani che quando si sono accorti del camion assassino non hanno potuto fermarlo sia perché non addestrati ad operazioni di quel tipo, sia perché dotati di revolver calibro 38 special con cui è difficile persino forare i pneumatici di un bestione da 19 tonnellate. C’è uno scatto in particolare che non deve far dormire sogni tranquilli al governo e lo scatto mostra con devastante evidenza come a vigilare sull’accesso occidentale della zona pedonale, all’incrocio tra Boulevard Gambetta e Promenade des Anglais, ci fossero solo due agenti della polizia municipale. Dimostrando, così, che sia il ministro dell’interno Bernard Cazeneuve, sia il premier Manuel Valls hanno mentito davanti al Parlamento e all’opinione pubblica.
L’inchiesta di Liberation dimostra pertanto che la tragedia poteva essere evitata o perlomeno contenuta se a sorvegliare sulla Promenade ci fossero state più pattuglie della polizia nazionale.