No ai localismi, si punta a fare sistema. L’Abruzzo si rinnova anche nel turismo
29 Novembre 2011
di I. M.
Strutturare il prodotto turistico abruzzese alla luce della sua unicità nel panorama nazionale, potendo vantare, nel raggio territoriale di pochi chilometri, un ventaglio completo di attrattive: dalle nevose vette dei monti, al litorale costiero, da odori, sapori e gusti caratteristici dell’itinerario enogastronomico, al fascino intramontabile degli antichi borghi. Senza tralasciare i parchi e le splendide riserve naturali.
L’approccio giusto è quello d’inquadrare la formulazione del prodotto turistico locale e la strategia di marketing per lanciarlo con successo in una logica sistemica, di aggregazione intersettoriale fra mondo del turismo, quello delle imprese e le istituzioni locali, per valorizzarne caratteristiche e potenzialità sul mercato italiano ed internazionale. Questo il punto di partenza della strategia di marketing turistica della regione e numerose le azioni intraprese dall’Assessorato al Turismo per mettere in atto le linee guida del suo progetto di rilancio. Il piano interregionale siglato con i partner del centro-sud per valorizzare la comune filiera turistico-culturale-ambientale “Innovatur”, il neonato polo-turistico per rafforzare la competitività del Prodotto Abruzzo, le numerose iniziative tese a conquistare gli allettanti mercati stranieri, ed ora, la volontà di stringere importanti sinergie col mondo delle imprese, seguendo la logica per cui crescita e sviluppo richiedono l’adozione di un approccio sistemico.
“Destinazione Turismo:Infrastrutture e Servizi”, questo il tema della Tavola Rotonda per mettere in luce nuove prospettive che rendano il turismo realmente un asse portante dell’economia autoctona, coinvolgendo il motore produttivo del sistema per eccellenza, il mondo delle imprese.“Il quadro a tinte fosche della situazione nazionale, denota e segnala anche a livello turistico delle criticità strutturali che non si possono negare, esordisce l’assessore al Turismo Mauro Di Dalmazio. Bisogna però partire dai numeri che dicono che l’Abruzzo per presenze, lo scorso anno, ha chiuso al quarto posto in Italia, per creare i presupposti su cui lavorare. L’approccio al turismo deve essere condiviso con le imprese e con tutti gli attori in campo”.
Enunciando le prospettive del Masterplan, approntato dal suo assessorato per garantire uno sviluppo turistico unitario che usufruisca dei fondi Fas, l’assessore ha segnalato la necessità di un salto di qualità culturale che sprigioni nuove energie sul territorio ed un intervento di governance che consenta il superamento della riduttiva logica di stagionalizzazione dell’offerta locale e che punti su una strategia di promozione a trecentosessanta gradi, basata anche sul protocollo d’intesa con i parchi nazionali e le quattro province.“Nei prossimi giorni sarà approvata una legge di sostegno al turismo (legge n.76), non prescindendo da progettualità e sviluppo di infrastrutture e servizi. Ci sarà inoltre la presentazione del nuovo Plan Abruzzo-azioni importanti di sviluppo affiancate da una logica di strategia per inquadrare il turismo come modello di sviluppo, che unisca in rete i soggetti che devono lavorare con la regione per far crescere il settore”.
Un focus particolare verrà dedicato al turismo sul piano europeo con il Quadro strategico europeo che destinerà altre risorse al settore, in aggiunta ai fondi Fas. Tuttavia, per dar vita ad un modello di sviluppo turistico dinamico ed innovativo in Abruzzo, è necessario superare la logica di arroccamenti e localismi,rivelatasi ormai retró ed inconciliabile con caratteristiche ed esigenze di un mercato globale.