No Tav, il M5S dice ancora No. Foietta: “Da Appendino un rifiuto fuori dalla realtà”

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No Tav, il M5S dice ancora No. Foietta: “Da Appendino un rifiuto fuori dalla realtà”

02 Dicembre 2016

Uscire dall’osservatorio sulla Tav “è solo propaganda”, bloccare la metro C di Roma “è una follia“. Così Matteo Renzi, ospite di Rtl 102.5, commenta le decisioni delle due sindache Cinque Stelle. Sulla decisione della sindaca di Torino, Renzi dice: “Non ne capisco la logica se non in termini di propaganda. L’Alta Velocità dobbiamo portarla fino a Bari e a Lecce, poi a Salerno e a Sud”. Su Virginia Raggi invece “mi colpisce che a Roma i Cinque Stelle blocchino non solo le Olimpiadi ma le metropolitane. Bloccare la metro C, ma come si fa? A me sembra una follia”. E chiude: “Dire di no a tutto non ci porta da nessuna parte”.

Così dopo il No alle Olimpiadi della Raggi ora è la Appendino a pronunciare il suo niet. Questa volta all’indirizzo della linea dell’alta velocità che collegherà Torino a Lione. Ieri la sindaca ha annunciato la discussione e votazione (lunedì prossimo in Consiglio comunale) di una mozione per far uscire il Comune di Torino dall’Osservatorio della Tav. Ed è la prima volta che il capoluogo piemontese assume una posizione contraria all’opera. La Appendino ha precisato che «non si tratta di una posizione ideologica». Ideologica o no, la mozione non è comunque vincolante per il prosieguo dei lavori. L’atto ha una valenza puramente simbolica: la Tav è stata infatti già approvata la scorsa settimana in Senato e il 20 dicembre passerà all’esame di Montecitorio.

“Nessuna mozione – commenta il senatore del Pd Stefano Esposito, vicepresidente della Commissione trasporti – può fermare i lavori. E la Appendino pensa a questo come a un modo per tenersi buoni i consiglieri comunali grillini cui piace giocare a fare i No-Tav”. Nella mozione presentata si evidenzia come la Torino-Lione “non corrisponda ad alcun interesse economico generale e non presenta alcun risvolto utile per la città di Torino e per il popolo italiano” e si definisce l’Osservatorio “un organismo che esclude dai suoi compiti la discussione sull’utilità dell’opera”. 

Paolo Foietta, commissario di governo per la Torino- Lione, è anche il presidente dell’Osservatorio tecnico sulla nuova linea ferroviaria ha commentato così, in un’intervista, tutta la vicenda: “Mi sembra la cronaca di un’uscita annunciata da tempo. Faceva parte del loro programma elettorale. Ho incontrato la sindaca una sola volta. Mi aveva annunciato la nomina di un osservatorio di tecnici super partes. Ha nominato solo tecnici No Tav che si sono riuniti senza mai confrontarsi con chi aveva un’opinione diversa”.