No Tav, Napolitano su pacco-bomba: “Violenza di stampo terroristico”
06 Ottobre 2013
di redazione
Un hard disk carico di esplosivo è stato recapitato al giornalista della “Stampa”. Se fosse stato inserito nel pc sarebbe esploso. Ma per fortuna all’interno del pacco c’era un biglietto un po’ anomalo che ha fatto insospettire il giornalista, il quale ha chiamato la Digos e si è scoperto l’esplosivo. Non è la prima volta che Numa viene minacciato per i suoi articoli sulla Tav e accusato di essere troppo vicino alle forze dell’ordine. Il 9 aprile nella redazione del quotidiano era arrivata anche una lettera esplosiva, il cui meccanismo si era inceppato prima di esplodere per fortuna. Secondo gli inquirenti l’hard disk esplosivo sarebbe stato in rado anche di provocare la morte di qualcuno per il modo in cui era stato compresso. Il movimento No Tav si è dissociato da quanto accaduto dichiarando: “Respingiamo al mittente ogni collegamento. Il movimento no Tav ha chiarito in più occasioni che non ha assolutamente né la volontà nè l’interesse di creare danni alle persone. Pallottole e bombe non ci appartengono”. Anche il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha espresso solidarietà al cronista e ha scritto al quotidiano torinese: “Desidero esprimere a lei e al giornalista così pesantemente minacciato nella sua vita la più calorosa solidarietà e al tempo stesso condividere l’appello del Sindaco Fassino e l’allarme del Procuratore Caselli che hanno commentato sulla colonne de La Stampa il drammatico episodio. Si tratta, come ha detto il dottor Caselli, di una escalation di violenza che dalle cose si trasferisce sulle persone e che caratterizza gli ‘obbiettivi criminali delle frange estreme’ cresciute ai margini del movimento No Tav snaturandone ogni legittimo profilo di pacifico dissenso e movimento di opinione”.