Non c’è pace per i ponti di Lecco

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Non c’è pace per i ponti di Lecco

03 Novembre 2016

Non c’è pace sui ponti di Lecco. Riporta l’Ansa che è stato completamente chiuso al traffico il ponte di Isella, nel comune di Civate (Lecco) a poca distanza da quello di Annone Brianza (Lecco) crollato venerdì pomeriggio. In un primo momento era stata decisa autonomamente dal Comune la chiusura al traffico pesante, poi, oggi pomeriggio, a seguito di ulteriori verifiche tecniche, la decisione di sbarrare completamente al traffico il ponte. Già da sabato il sindaco di Civate (Lecco), Baldassare Mauri, aveva annunciato verifiche. La decisione è stata poi determinata da una comunicazione pervenuta dall’Anas. Compiuto il sopralluogo, sono emersi preoccupanti segnali e una crepa che attraversa il ponte per tutta la sua larghezza. Proprio a Civate abitava Claudio Bertini, l’ex professore di 68 anni morto nella tragedia di Annone Brianza (Lecco). E mentre continuano le verifiche di pari passo con le polemiche, prosegue anche l’inchiesta penale della Procura della Repubblica di Lecco ormai pronta a recapitare i primi avvisi di garanzia, come atti dovuti: dovrebbero essere interessati funzionari, addetti, amministratori, e altre persone direttamente coinvolte a vario titolo nel crollo, tutte chiamate a farsi rappresentare in sede di accertamenti irripetibili. Tra questi anche le analisi sui campioni prelevati dai monconi del ponte crollati.

 

Per Il Giorno secondo gli esperti della Camera di commercio di Monza e Brianza, i danni causati dal collasso del viadotto e dalla conseguente chiusura della Lecco-Milano in appena tre giorni sarebbero costati almeno 750mila euro ad artigiani e imprenditori della zona tra ritardi, disagi e mancate consegne di materie prime e merce, senza contare l’indotto, tra l’altro in un periodo festivo, come quello del ponte di Ognissanti, quando la maggior parte delle attività produttive sono rimaste ferme. Il bilancio è però destinato ad aggravarsi ulteriormente. La provincia è spaccata in due dalla Statale 36, perché adesso per precauzione è stato chiuso (anche ai pedoni) pure un altro sovrappasso, quello di Isella di Civate, che presenta segni di cedimento, mentre quelli di Nibionno, Bosisio Parini e Suello sono stati vietati al transito dei Tir con cui vengono rifornite le industrie pesanti del circondario. “Si rischia di stroncare l’economia e la vita delle nostre comunità – ammonisce Giorgio Colato, presidente provinciale della Federazione italiana autotrasportatori, che raggruppa circa 750 società del settore e quasi 4mila autisti -. Penso alle ripercussioni per le attività produttive, al traffico di mezzi pesanti nei centri urbani, alle code, all’aumento di inquinamento”. Quel milione di euro risparmiato o non speso adesso lo si sta pagando con gli interessi.

 

Nei giorni scorsi i Grillini avevano annunciato un esposto contro Anas: “La misura è colma. I crolli di ponti e strade Anas non possono più essere considerati una semplice fatalità. In questo ore stiamo preparando un esposto per avere risposte concrete sulla regolarità delle nomine dei dirigenti Anas considerato che il Governo continua a non occuparsi seriamente della questione”. Lo dice, a proposito del ponte di Lecco, Michele Dell’Orco, deputato M5S della Commissione Trasporti che già a luglio 2015, dopo i crolli siciliani, aveva presentato un’interrogazione al ministro Delrio per chiedergli di andare a fondo sulla gestione Anas. Aggiunge il deputato che torna a chiedere al ministro Delrio riscontri sulle interrogazioni presentate dal 2015. “Tornando ad ANAS – afferma Dell’Orco – vogliamo capire se ci siano delle responsabilità cominciando a fare chiarezza sull’organizzazione aziendale”, “riteniamo che la pratica di nomina diretta dei dirigenti, sempre attuata in Anas, sia un grave vulnus di trasparenza e, come dimostrano purtroppo gli ultimi avvenimenti di Lecco, anche e soprattutto un grave pericolo per la sicurezza dei cittadini”