Non ci sono solo le strisce hi-tech tra le discusse spese di De Magistris
26 Marzo 2012
Erano state inaugurate, tra i flash dei fotografi e le dichiarazioni entusiastiche degli assessori napoletani, l’8 Marzo scorso. Le strisce pedonali “hi-tech”, costate al comune di Napoli ben 2,5 milioni di euro, e realizzate con materiale elastoplastico, sarebbero dovute durare «almeno tre anni», consentendo una maggiore visibilità delle strisce anche in condizioni di forti piogge. Peccato che le strisce rivoluzionarie, capaci di costare quanto il reddito annuo medio di oltre mille famiglie napoletane hanno dato, dopo solo qualche settimana di vita, i primi segni di cedimento.
Le foto, scattate qualche giorno fa in Via Marina, teatro della prima posa della moderna tecnologia, sono impietose: Il materiale innovativo, appare già pesantemente danneggiato, ed in alcuni punti, addirittura, si sono staccati interi pezzi di gomma. Oltre al danno, però, come accade spesso in questi casi, c’e’ anche la beffa. Qualche mese fa, il Comune napoletano, aveva fatto intendere, infatti, di non avere soldi a sufficienza per riparare le numerose buche, presenti in diverse zone del centro cittadino.
Del resto, le “strisce milionarie” non sono certo il primo spreco di denaro pubblico messo in cantiere da Palazzo San Giacomo. Solo pochi mesi fa, tanto per fare un esempio, esplodeva la polemica intorno allo staff del sindaco De Magistris, capace di annoverare ben 17 collaboratori. Numeri da record, che non era riuscita a vantare, neanche l’illustre predecessore dell’ex magistrato partenopeo, Rosa Russo Jervolino.
Tutti ricorderanno poi, le polemiche sorte intorno al compenso faraonico da assegnare a Roberto Vecchioni, in qualità di Presidente del Forum delle Culture. Si era parlato, addirittura, di oltre 200mila euro e oggi, anche a causa del polverone di polemiche sollevatosi a seguito di quella decisone, Vecchioni ha abbandonato la barca del Forum, che naviga in acque decisamente tormentate.
A proposito di barche, una menzione la merita anche l’Americas’Cup, in programma a Napoli nella settima di Pasqua. Le regate, in scena sul lungomare di Via Caracciolo, costeranno oltre venti milioni di euro a fronte di entrate ancora tutte da verificare. Il Comune napoletano, è vero, non è il solo organizzatore dell’evento, al quale stanno contribuendo anche regione e provincia, ma è pur vero che da mesi De Magistris sta annunciando posti di lavoro e introiti economici che fino ad oggi nessuno ha ancora visto. Gli unici risultati concreti sono, per il momento, i disagi alla circolazione e le tante spese probabilmente evitabili.
Un capitolo a parte lo meritano poi, senza dubbio, le navi olandesi, capaci di portare i rifiuti napoletani a Rotterdam, al costo di soli 109 euro a tonnellata, permettendo agli olandesi, di farsi delle belle docce calde gratis, grazie all’energia ricavata dalla spazzatura napoletana.
Pochi giorni fa era arrivata, diretta a De Magistris, la bacchettata del ministro dell’Ambiente Corrado Clini, incredulo su come la “monnezza” napoletana fosse riuscita a generare energia sfruttata da altri. Il richiamo ufficiale non sembra però aver sortito alcun effetto, soprattutto perché, in merito al termovalorizzatore da costruire nell’hinterland napoletano, il sindaco continua a fare orecchie da mercante.
Intanto, l’indice di gradimento dei cittadini napoletani nei confronti del primo cittadino resta alto anche se qualche malumore inizia a serpeggiare. Folte schiere di cittadini napoletani iniziano infatti a guardare alla rivoluzione arancione dell’ex magistrato, con occhio critico, soprattutto a causa dell’utilizzo decisamente poco oculato della cassa comunale, puntando il dito verso quelle iniziative, molto spesso, troppo propagandistiche e poco concrete. Le strisce hi -tech “colabrodo” sono, del resto, un segno evidente.