Non è da una notte d’amore che si giudica un Presidente

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Non è da una notte d’amore che si giudica un Presidente

10 Febbraio 2011

Silvio Berlusconi a modo suo ha risvegliato la sessualità degli italiani, sia con la televisione, Drive In e le veline, sia con la politica, spinto da una hubrys che rischia di travolgerlo. La televisione pubblica degli anni Ottanta in Italia era casta e spenta dopo mezzanotte. Le ragazze della tv privata l’hanno animata in prima serata, "svecchiando" un Paese che non era più solo quella del Maestro Manzi. Il premier ha scatenato le reazioni indignate di chi pensa che la vita pubblica e quella privata di un leader debbano sovrapporsi; ma anche in questo caso Berlusconi ha trasformato l’idea asessuata che avevamo del politico nella prima repubblica in qualcosa di pop, trasgressivo fino alla tracotanza – a sentire i suoi avversari. I politici di allora ‘non avevano’ una vita sessuale, lui gliela ha data.

In molti si sono giocati la carriera per una donna, spesso giovane, altri hanno superato gli scandali e le indagini giudiziarie, riconciliandosi con la propria gente e nell’immaginario collettivo. Si può cadere o risorgere, ma con un po’ accortezza gli elettori ti giudicheranno al di là delle tue prestazioni in camera da letto. Monica Lewinsky aveva vent’anni quando si dedicò a Bill Clinton. La relazione durò un anno e mezzo e, mentre Bill si dimenava, la ragazza chiacchierava non si sa quanto innocentemente con l’amica Linda. Quest’ultima registrò le conversazioni bollenti passandole al procuratore Starr. Fu il secondo impeachment della storia degli Usa. Clinton si salvò dalla condanna, ammise fra i denti la relazione, ma ciò non toglie che la "nuova sinistra" sia stata vincente per molti anni.

Un blow job macchia il "Contratto con l’america" di Newt Gingrich, cristiano e conservatore, sposato ma spiazzato da una donna del suo staff elettorale. E’ andata male a Eliot Spitzer, proiettato con decisione verso la presidenza, distrutto dallo scandalo della prostituta pagata 1.000 dollari l’ora. Sarah Palin invece ha superato la brutta scoperta di avere un marito cliente delle "massaggiatrici" rimettendo in discussione il suo ruolo di madre e moglie, scassato ma ancora funzionante. Di John Kennedy ricordiamo l’Happy Birthday, Mr. President cantato dalla sua splendida amante, Marilyn, non certo i documenti scoperti dall’FBI scavando nelle carte del fratello Ted, che testimoniano di rapporti seriali fra il clan e la Monroe. Il Kennedy fascinoso, non quello boccaccesco che spiega: "Se non ho una donna per tre giorni mi viene il mal di testa".

Facendo il giro del mondo se ne trovano tante di storie fra sesso e potere: l’amante di Putin, Alina Kabaeva, ginnasta, due volte medaglia olimpica. I maligni dicono che la ventenne abbia dato un maschio illegittimo allo Zar di tutte le Russie: lo avrebbe battezzato Vladimir. C’è anche l’ex presidente israeliano Moshe Katsav, descritto dalla stampa come una sorta di nuovo mostro di Milwaukee. Oppure il suo omologo sudafricano Zuma, 3 mogli e una fidanzata all’attivo. Ma questa è poligamia.