“Non è reddito minimo ma carta sociale”
27 Novembre 2013
di redazione
Secondo il Presidente dei Senatori del Nuovo centrodestra, Maurizio Sacconi: "Le risorse stanziate dalla legge di stabilità in relazione allo stato di bisogno delle persone e delle famiglie non sono, come è stato impropriamente detto e scritto, riferibili ad un reddito minimo garantito, ma ad un ben altro meccanismo di ‘carta sociale’. Questa sarebbe veicolata ai soggetti bisognosi attraverso le associazioni non profittevoli, radicate nelle comunità locali e selezionate dai Comuni. La differenza non è di poco conto perché nel primo caso si tratterebbe di un sussidio automatico, che ove è stato sperimentato produce spesso la cosiddetta ‘trappola della povertà’, mentre nel secondo caso si tratta di uno strumento funzionale ad una logica di sussidiarietà. Quella che si produce delegando i comuni ad individuare in prossimità i soggetti effettivamente bisognosi secondo criteri che non possono essere solo di reddito ma che devono riguardare anche il contesto in cui vive la persona. E quella che si realizza attraverso associazioni capaci di garantire un calore relazionale alle persone e alle famiglie la cui solitudine costituisce la causa primaria dell’esclusione sociale".