Nozze gay: i sindaci francesi non possono essere obiettori
19 Ottobre 2013
di redazione
Il Consiglio Costituzionale francese ha stabilito che non ci saranno motivi morali o di coscienza che tengano, escludendo così la clausola di coscienza e obbligando i sindaci a celebrare i matrimoni gay. Il ricorso di alcuni sindaci, autoproclamatisi obiettori di coscienza, che chiedevano di essere sostituiti da un "rappresentante dello Stato", per questo compito, è stato così respinto. Da notare che il sindaco che non celebrasse un matrimonio, rischia la galera fino a 3 anni di prigione e 45 mila euro di multa. Ma la sentenza non ha placato l’ira degli oppositori, che hanno annunciato il ricorso alla Corte Europea dei diritti umani.