Nubifragio a Roma, Marino attiva “unità di crisi”. Ma è solo un acquazzone estivo
07 Luglio 2013
di redazione
Va bene, per metà pomeriggio a Roma è stato un delirio. Quegli acquazzoni estivi che scoppiano violenti provocando allagamenti, alberi caduti, mandando in malora il traffico. Così ieri a Roma. La metro A si è allagata e il crocevia di Termini è rimasto chiuso per un po’. Ci sono stati qualche dozzina di interventi dei Vigili del Fuoco, ma per fortuna niente feriti o altri effetti disastrosi. Ma il sindaco di Roma Marino è stato iperattivo. Ha attivato una unità di crisi, ha mobilitato il Campidoglio e diretto gli interventi anti tsunami. "Il maltempo di oggi dimostra che, accanto alle grandi opere, per le quali ribadiamo tutto il nostro impegno, Roma ha bisogno della massima attenzione e della cura costante per la manutenzione dei tombini e delle strade. Lavoreremo fin da subito per non permettere più che un semplice temporale estivo provochi problemi ai romani", ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici e alle Periferie, Paolo Masini. L’assessore alla mobilità Improta si è recato a Termini per verificare danni e disagi, commentando "I tempi di risposta della macchina organizzativa sono stati efficienti", vista la "eccezionalità" della scaricata estiva. Ora sì che siamo in estate e le notizie languono e anche il cane che morde l’uomo fa notizia. Ma questo dispiegamento della Giunta capitolina capeggiata dal Marino sindaco anti-pioggia fa un po’ sorridere, e sembra rientrare in quella campagna di comunicazione che il primo cittadino sta portando avanti su altri fronti, come quello per la pedonalizzazione dei Fori Imperiali. Scaldare i muscoli per mostrarsi pronti e reattivi al governo della città. Già, ma forse, parlando di mobilità, invece di pensare a chiudere il traffico attorno al Colosseo meglio premunirsi per evitare che il metro si trasformi ancora in un laghetto artificiale.