Nucleare, ambasciatore Usa striglia l’Ue e bacchetta l’Eni
19 Novembre 2007
di redazione
Una videoconferenza all’ambasciata americana di Via Veneto a Roma per parlare di Iran, nucleare e nuove strategie energetiche. Parte da qui il monito di Greg Schulte, ambasciatore Usa alle organizzazioni internazionali a Vienna, che sprona l’Europa e bacchetta l’Italia (l’Eni in particolare).
Il diplomatico statunitense ha infatti criticato l’intenzione del gruppo guidato da Paolo Scaroni di continuare ad avere rapporti con l’Iran nonostante il contenzioso in corso sul nucleare.
“Adesso non è tempo di fare affari, come di solito, con Teheran”, ha dichiarato Schulte durante la videoconferenza.
“Questo – ha detto il diplomatico – non è il momento di fare affari con Teheran. Ci sono molte compagnie in Europa e nel mondo che stanno riconsiderando i loro investimenti con l’Iran”. “Le compagnie vogliono davvero fare affari con un Paese che minaccia di destabilizzare il Medioriente?”, ha invitato a riflettere l’ambasciatore statunitense.
Non solo. Greg Shulte ha dichiarato che per riuscire a convincere la leadership di Teheran a cambiare rotta “Stati Uniti ed Unione Europea devono lavorare insieme” e l’Ue deve schierare misure targate “made in Europe”.
Schulte si avvale nelle sue proposte dell’esperienza maturata negli anni ’90 nei Balcani, come direttore della Task Force per la Bosnia in seno alla Nato.
Nella capitale austriaca solo qualche giorno fa è stato divulgato l’ultimo rapporto degli ispettori dell’Aiea che riscontra dei progressi sul piano della trasparenza da parte iraniana, ma attesta anche che il presidente Ahmadinejad “continua a sfidare il mondo”.
“Nei Balcani – ha detto Schulte in una videoconferenza all’ambasciata americana di Via Veneto a Roma – ho imparato una lezione molto semplice: quando Usa e Ue sono separate molte persone muoiono nel mondo, quando invece lavorano insieme possono fermare la guerra e gettare le basi per la pace”.
“A Vienna già lo facciamo tutti i giorni”, ha tenuto a precisare il diplomatico statunitense. È la strada dei “binari multipli” quella preferita dagli Stati Uniti, ha confermato Schulte per il quale occorre proseguire con il lavoro in corso al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ma allo stesso tempo “accogliere con favore chi nell’Ue chiede sanzioni europee”.
“L’Ue è un importante attore globale e – ha sottolineato l’ambasciatore – americani ed europei hanno lo stesso obiettivo: una soluzione diplomatica”
L’ambasciatore americano Schulte ha ricordato come in generale i ministri degli Esteri europei, incluso Massimo D’Alema, abbia accettato l’approccio del doppio binario, cioè affiancamento del dialogo per arrivare ad un accordo politico alle sanzioni economiche.
Un percorso che per l’ambasciatore , alla luce dell’ultimo rapporto dell’Aiea, appare “difficile”. Un rapporto che ha definito inoltre “molto deludente per tutti noi” dal quale “difficilmente si può cogliere un segno positivo”.
Il margine di azione è comunque ampio, ha detto Schulte: “Ci sono svariate spinte addizionali che ciascuno di noi può mettere in campo dal momento che puntiamo allo stesso scopo”, e ha aggiunto “dobbiamo individuare lo strumento non militare per fare progressi sul piano diplomatico”.
Al momento il Consiglio di sicurezza, chiamato a decidere su un’eventuale terza tornata di sanzioni economiche contro Teheran , deve andare avanti. Al contempo, ha continuato l’ambasciatore, occorre “incoraggiare l’Ue a pensare quali misure può prendere per far cambiare rotta al regime iraniano”.
Il mondo ,ne è convinto il diplomatico Usa ,deve mandare un messaggio forte a Teheran. “Per fortuna abbiamo tempo- ha affermato Schulte- Nessuno pensa che l’Iran abbia l’arma nucleare oggi o domani. Semmai nel prossimo decennio tra il 2011 e il 2015”. Ma, l’ambasciatore Usa ha poi avvertito: “Per la diplomazia c’è tempo, ma non il tempo per la compiacenza”.