Nucleare. Iran, Medvedev: “Il tempo sta scadendo. Possibili nuove sanzioni”
15 Novembre 2009
di redazione
Il presidente americano Barack Obama e il presidente russo Dmitri Medvedev, che si sono incontrati oggi a Singapore in margine al vertice Apec, hanno concordato che "il tempo sta per scadere" nel tentativo di risolvere la crisi con l’Iran sulla base del dialogo.
Il presidente Obama ha detto che "purtroppo l’Iran non è stato in grado di accettare un approccio giudicato da ognuno creativo e costruttivo". Il presidente Medvedev, seduto accanto ad Obama, ha detto che "il tempo sta per scadere" per questo tipo di approccio e non ha escluso che possano essere usati "altri mezzi". I colloqui di Ginevra, dopo un avvio promettente, sembrano già in fase di stallo.
Il presidente russo ha quindi affermato che l’Iran rischia nuove sanzioni se non si constaterà alcun progresso rispetto al controverso programma nucleare di Teheran. "Siamo pronti a spingerci più in là" per assicurare che il programma nucleare abbia unicamente fini pacifici, ha detto Medvedev a conclusione di un incontro faccia a faccia con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. "Se falliamo", negli sforzi diplomatici, "altre opzioni rimangono aperte, allo scopo di condurre il processo in una direzione differente", ha aggiunto il presidente russo facendo riferimento a nuove sanzioni contro Teheran. Medvedev aveva affermato di recente che nuove sanzioni verso l’Iran non sono escluse, nel caso in cui non venissero segnati passi avanti sul dossier nucleare iraniano. Il progetto di accordo presentato a fine ottobre dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) prevede che l’Iran debba esportare in Russia la gran parte del suo uranio parzialmente arricchito, dove verrebbe ulteriormente trattato prima di inviarlo in Francia per essere trasformato in combustibile.
Intanto, il presidente della commissione esteri e sicurezza nazionale del parlamento iraniano, Alaeddin Boroujerdi, ha dichiarato che l’Iran sarà presto in grado di munirsi di un sistema di difesa missilistico, anche senza il contributo della Russia. Le parole di Boroujerdi sottolineano la crescente insofferenza da parte di Teheran rispetto a quello che considera una mancanza da parte di Mosca nel rispettare accordi sulla vendita di missili, in seguito a pressioni internazionali. "L’Iran non è un paese che si ferma davanti alla mancata cooperazione da parte di altri paesi", ha affermato Boroujerdi. "Naturalmente, e date le sue capacità, la Repubblica Islamica sarà in grado di produrre il sistema missilistico in un futuro non troppo lontano", ha aggiunto.