Nucleare. Lelli (Enea): “Dall’Italia risultati eccellenti”

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Nucleare. Lelli (Enea): “Dall’Italia risultati eccellenti”

08 Luglio 2010

Mentre l’Italia ritorna al nucleare da fissione per produrre energia elettrica, tra quarant’anni si potrà accendere la luce in casa con la stessa energia pulita che viene prodotta nel Sole attraverso l’energia nucleare da fusione. Questo scenario futuro è stato tratteggiato oggi da Octavio Quintana Trias, director energy research del Programma Euratom, che ha aperto oggi a Frascati, nel centro ricerche Enea, le celebrazioni del 50° Anniversario dell’Associazione Euratom-Enea.

Quella di cui Trias ha parlato è l’energia che i tecnici vogliono ricreare sulla terra attraverso Iter, il più grande impianto internazionale per il nucleare da fusione in costruzione a Cadarache, in Francia. Frutto del Programma europeo Euratom, cui partecipa anche l’Italia in qualità di Paese membro Ue, Iter vede oggi la partecipazione di Stati Uniti, Giappone, Russia, India, Cina e Corea del Sud.

Iter, che sarà completato entro 19 anni e produrrà solo energia nucleare di calore, aprirà però la strada a Demo, l’impianto prototipo internazionale che dovrà produrre l’energia elettrica attraverso il nucleare da fusione, copiando così, entro la metà di questo secolo, quello che accade nel Sole e nelle stelle.

"L’Italia ha saputo conquistare una posizione di eccellenza a livello mondiale nel campo della fusione nucleare, sia per i risultati scientifici ottenuti che per il coordinamento svolto dall’Enea nell’ambito del programma Euratom". Così il commissario dell’Enea Giovanni Lelli ha spiegato il ruolo del nostro Paese nei programmi sulla fusione nucleare, parlando nel corso della cerimonia di Frascati. "Il progredire delle conoscenze e l’accelerazione tecnologica in corso – ha poi continuato – hanno reso il campo della fusione nucleare sempre più competitivo e hanno avvicinato l’obiettivo di utilizzare la fusione come fonte di energia pulita, sicura e praticamente inesauribile".