Nucleare. Teheran minaccia: “Se nuove sanzioni, stop all’accordo di scambio”
23 Maggio 2010
di redazione
L’Iran abbandonerà l’accordo per lo scambio di uranio con la Turchia se gli Stati Uniti imporranno nuove sanzioni alla Repubblica islamica per il suo programma nucleare: lo ha minacciato oggi il presidente del Parlamento di Teheran, Ali Larijani, parlando alla tv pubblica Irib.
"Se gli americani cercano l’avventura, che sia al Consiglio di sicurezza (Onu) o al Congresso (Usa), tutti gli sforzi di Turchia e Brasile saranno vani e questa strada (indicata dall’accordo di scambio) sarà abbandonata", ha dichiarato il conservatore Larijani, aggiungendo che "in questa situazione il parlamento prenderà una decisione differente riguardo alla cooperazione dell’Iran con l’Aiea", l’agenzia per l’energia atomica delle Nazioni Unite.
Il Parlamento iraniano ha il potere di obbligare il governo a modificare la propria cooperazione con l’Aiea. In base all’accordo firmato lunedì scorso a Teheran e mediato dal Brasile, l’Iran si è detto pronto a consegnare, depositandoli in Turchia, 1.200 chilogrammi del suo uranio arricchito al 3,5%, ottenendo in cambio dalle grandi potenze 120 chilogrammi di combustibile prodotto da uranio arricchito al 20% per alimentare un suo reattore con finalità mediche. Ma l’Iran ha detto che continuerà ad arricchire anche in proprio uranio al 20%.
Martedì il gruppo di Paesi 5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania, hanno presentato una bozza di risoluzione che prevede nuove sanzioni nei confronti di Teheran. La Turchia e il Brasile, membri non permanenti del Consiglio, affermano invece che l’accordo da loro firmato con Teheran rende inutile il ricorso a nuove misure restrittive.