Nuova legge per integrare i profughi, corsi obbligatori di cultura tedesca

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Nuova legge per integrare i profughi, corsi obbligatori di cultura tedesca

15 Aprile 2016

Dopo sei ore di dibattito, la cancelliera per la Cdu, Horst Seehofer per la Csu e Sigmar Gabriel per la Spd hanno presentato le linee di fondo di una nuova legge sull’integrazione degli immigrati, con particolare attenzione ai rifugiati. Fondamentalmente: opportunità, doveri e controlli. Il governo tedesco, indotto dalla pressione di oltre un milione e centomila rifugiati arrivati l’anno scorso e di molti altri che arriveranno: nell’emergenza, insomma. Le misure sono numerose e articolate. Il primo passo è aprire ai profughi il mercato del lavoro.

Berlino vuole, infatti, sospendere per tre anni le misure che impediscono ai cittadini non Ue di occupare posti che potrebbero andare a europei. Costoro potranno accedere ai cosiddetti «ein-euro-job»: tipologia di lavoro tedesca che paga tra uno e 2,5 euro l’ora, senza perdere i benefici destinati a chi ha diritto all’asilo. Dal momento che molti dei profughi hanno bassa qualificazione professionale, saranno aumentati anche i corsi di training, in collaborazione con le imprese. E, contemporaneamente, lo Stato si impegna ad aumentare il numero dei corsi di integrazione e di lingua disponibili. I rifugiati verranno invitati a parteciparvi: se non lo faranno, potranno essere penalizzati, in diverse forme. 

L’obiettivo della Merkel è anche quello di integrare i rifugiati in modo distribuito, così da evitare che si stabiliscano in zone omogenee per provenienza. O che si creino aree definite in base all’etnia. La Grosse Koalition vorrebbe dare più fondi, più personale e più poteri alle forze di sicurezza per la lotta al terrorismo. La polizia potrà utilizzare agenti sotto copertura per prevenire attacchi e per fornire sostegno alla magistratura. Inoltre  servizi di sicurezza dovranno accrescere la cooperazione anche con le controparti europee, della Nato e israeliane. Il governo discuterà il testo di legge il prossimo 24 maggio per poi portare il testo finale in Parlamento, dove ha una maggioranza solida.