Nuove rivelazioni: Farc fucilarono poliziotto con problemi psicologici
04 Luglio 2008
di redazione
Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc) fucilarono cinque anni fa un poliziotto che avevano sequestrato come ostaggio negoziabile, perché soffriva di problemi psicologici.
Lo ha raccontato un altro agente di polizia liberato mercoledì scorso insieme all’ex candidata alla presidenza colombiana Ingrid Betancourt. Armando Castellano, in dichiarazioni diffuse da Radio Caracol, ha raccontato la storia di Luis Hernando Pena Bonilla: «Dicevano che era diventato un pericolo per le Farc perché aveva problemi psicologici e aveva cercato di scappare», ha detto il poliziotto, aggiungendo che due leader della guerriglia, noti come Mono Jojoy e Martin Sombra, ordinarono la sua esecuzione.
Pena Bonilla era stato sequestrato nel novembre del 1998 e le ultime notizie che erano arrivate sul suo conto ai familiari risalgono allo scorso febbraio, quando in una lettera di «prova di vita» un altro ostaggio, Luis Herlindo Mendieta, ha raccontato che circa sei anni fa era stato separato dai suoi compagni di prigionia.
«Ci hanno detto che sarebbe stato sottoposto a cure psichiatriche, ma da allora non abbiamo saputo più niente di lui, malgrado le nostre costanti richieste di informazioni», ha precisato Mendieta nella sua missiva. Ora Castellano -che ha passato nove anni in mano alle Farc- ha chiarito che Pena, che era stato incatenato alle mani e ai piedi per evitare tentativi di fuga, è stato fucilato «in un campo di concentramento che si trovava nella zona (demilitarizzata) che esisteva ai tempi del presidente Andres Pastrana». «Il suo cadavere è ancora lì, vicino alla località di Los Pozos», ha concluso l’ex ostaggio, aggiungendo che Pena è stato sotterrato insieme al cane con il quale aveva condiviso la sua prigionia, Laika, e che è stato ucciso anche lui.