Nuovo slancio per l’economia abruzzese
16 Marzo 2012
L’economia Abruzzese ha trovato un nuovo slancio, e il merito è delle quote dell’export che – secondo i recenti dati forniti dall’Istat – seguono un trend crescente, a conferma non solo di un buon andamento economico per l’anno passato, quand’anche di proiezioni rosee per il futuro. La scelta di ridisegnare tratti e confini della geografia economica-industriale regionale, per dare nuovo impulso ad attività imprenditoriale e produttività, inaugurando il sistema dei poli d’innovazione, puntando su ricerca e sviluppo tecnologico e sulla diffusione capillare delle reti d’impresa sul territorio grazie a programmazione e finanziamenti provenienti dal Por Fesr e dal Par Fas, si sta rivelando un buon antidoto anti-crisi.
La globalizzazione ha sradicato l’originaria scala di valori legati alla competitività di un territorio inaugurando un nuovo modello economico, quello dell’economia della conoscenza, che considera quale punta di diamante di un sistema dinamico ed al passo con le esigenze di un mercato camaleontico, innovazione, ricerca e capacità di creare sinergie sul territorio. Non è quindi una casualità se i settori trainanti delle esportazioni regionali sono proprio quelli sviluppati attorno ai poli d’innovazione – automotive e agroalimentare.
“Dai dati Istat sulle dinamiche dell’export Abruzzo relativi al 2011, giunge un’ulteriore conferma di come la nostra regione stia procedendo verso l’uscita dal tunnel della crisi – ha esordito il vice presidente della Regione Alfredo Castiglione, anche assessore allo Sviluppo economico – fornendo un quadro positivo e foriero di ottimismo rispetto all’indagine del Cresa”. Il centro regionale di studi e ricerche economico-sociali istituito dalle Camere di Commercio d’Abruzzo aveva dipinto un quadro a tinte fosche dell’andamento economico abruzzese, evidenziando una generale flessione del sistema manifatturiero nel quarto trimestre 2011 e preannunciando previsioni negative per i prossimi sei mesi. Dati che mal si coniugano con le rilevazioni dell’Istituto Nazionale di Statistica. “L’Istat ha testimoniato un incremento del 14,7% delle esportazioni abruzzesi rispetto al 2010 – commenta Castiglione – contro la media italiana dell’11,4%, con i comparti trainanti dell’automotive e dell’agroalimentare, ponendo l’Abruzzo come terza regione d’Italia per incremento dell’export.
L’indagine, che evidenzia dati provinciali al di sopra della media regionale per la Provincia di Chieti, denota segnali positivi anche per la Provincia di Pescara e Teramo, con incrementi più contenuti per quella dell’Aquila. Le grandi imprese stanno trainando – anche grazie all’export – i processi di sviluppo, mostrando di fatto una migliore capacità di recupero rispetto ai dati dell’export del periodo pre-crisi. Le Pmi – invece – mostrano capacità inferiori di propensione all’export e per esse la strada da percorrere è rappresentata dalla necessità di introdurre l’innovazione nella propria organizzazione e di fare rete, sistema anche con la grande impresa”.
L’obiettivo futuro, annunciato dal vice-presidente Castiglione, è quello di monitorare i dati economici coprendo un contesto produttivo più ampio di quello attualmente sotto osservazione grazie alla creazione di un nuovo Osservatorio sull’economia reale che campioni dati alle circa mille aziende facenti parte del sistema poli d’innovazione e reti d’impresa.