Obama accoglie Renzi, qualcuno fermi Kupchan

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Obama accoglie Renzi, qualcuno fermi Kupchan

18 Ottobre 2016

Tenetevi forte, è iniziata la propaganda obambiana sul “buon amico Matteo Renzi”, il “giovane” leader che “ha lanciato una visione di progresso che non affonda le sue radici nelle paure della gente ma nelle loro speranze, e in Italia sta sfidando lo status quo con coraggiose riforme”. Così il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, accogliendo il premier Matteo Renzi alla Casa Bianca. Se si riferiva alla paura di trovare un lavoro o perdere il posto, i consulenti di Obama devono avergli passato informazioni sbagliate. Vedi dati INPS di oggi. Gli italiani la speranza la stanno solo perdendo. In compenso ci sono “le coraggiose riforme”, tipo il pasticcio costituzionale targato Boschi.

Particolarmente attivo nel ritrarre il “Renzi politico promettente” è il senior director per gli Affari europei della Casa Bianca, Charles Kupchan, interprete del verbo obamiano quando dice che Renzi resterà a lungo protagonista della scena europea. Non si capisce di quale Europa, vista la disintegrazione dell’Europa in atto, e l’isolamento italiano dall’immigrazione alla manovra sotto tiro, ma va bene così, Renzi “condivide l’agenda progressista” di Obama e “lo stesso punto di vista su molte questioni”. Dalla Libia alle truppe Nato in Europa Orientale, sarebbe meglio chiarirsi un attimo l’agenda delle priorità.

In un’intervista alla Cnn, nel giorno della visita ufficiale di Renzi alla Casa Bianca, Kupchan ha sottolineato che l’invito alla cena di Stato rappresenta la volontà di “dare visibilità e sostegno” a Renzi. Per quanto riguarda il referendum costituzionale del 4 dicembre, il responsabile delle politiche europee di Obama ha spiegato: “In generale, non ci piace interferire o intervenire in processi democratici di altri Paesi e non ci piace quando altri Paesi lo fanno con noi”. Dopo questa premessa, Kupchan ha ribadito che il presidente americano “sostiene l’agenda economica e politica” di Renzi. Finito lo spot, tutti a cena con Benigni. Ma che spettacolo.