Obama e i repubblicani hanno lo stesso problema. Il budget militare

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Obama e i repubblicani hanno lo stesso problema. Il budget militare

27 Aprile 2010

Ieri, un articolo del Weekly Standard metteva in guardia il Partito repubblicano dal trascurare il tema della spesa militare, nel caso che l’Elefantino vincesse le elezioni di medio termine previste per il prossimo novembre negli Usa. In un momento in cui gli Stati Uniti hanno una aviazione e una marina che sta invecchiando e un esercito costantemente sottosforzo, ci sono pochi soldi per ricostruire e modernizzare l’apparato militare.

Dal prossimo autunno, se mai dovessero rovesciarsi le forze in campo al Congresso, i repubblicani si concentreranno sulla battaglia per abrogare la riforma sanitaria votata da Obama, che insieme al bailout, sono le due voci di spesa che hanno interessato maggiormente la amministrazione democratica lasciando ai margini la spesa militare.

I difensori di Obama hanno spiegato che, dopo l’incremento di finanziamenti post-11/9, e con due guerre in pochi anni, era necessario "calmierare" la spesa militare; ma l’aumento in percentuale del budget militare sul Pil americano è cresciuto solo dal 3 al 3,5 per cento dal 2000 ad oggi, mantenendo la spesa bushiana su livelli non molto dissimili da quelli dell’era Clinton. L’amministrazione Obama invece ha fatto scendere la spesa sotto il 3 per cento del Pil.

Le incertezze del budget – scrive il Weekly Standard – emergono anche dalla Quadriennal Defense Review 2010, la rivista legale edita dal Dipartimento della Difesa che fa il punto sugli stanziamenti di lungo periodo al mondo militare. L’impressione è che i dati e i finanziamenti previsti dal Dipartimento guardino troppo al futuro e molto meno alle esigenze attuali del Pentagono.

Una Camera a guida repubblicana potrebbe forzare l’amministrazione a comportarsi in modo più responsabile sul budget militare, anche se l’Elefantino dovrà tenere in conto le esigenze di riduzione del deficit e contenimento della spesa pubblica.