Obama, le bombe di Boston e la parola “terrorismo”

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Obama, le bombe di Boston e la parola “terrorismo”

16 Aprile 2013

3 morti, 176 feriti, 17 in gravi condizioni. Alla fine il Presidente Obama l’ha detto: "Ogni volta che vengono usate bombe per prendere di mira civili innocenti, è un atto di terrorismo", la parola che stordisce e attanaglia il cuore degli americani finalmente è stata pronunciata. "E’ stato un atto vile, atroce e codardo contro civili", ha proseguito, mentre fonti della CNN fanno sapere che al momento le bombe alla maratona di Boston non vengono collegate ad Al Qaeda e alla barbarie islamista.

Ma come mai ieri, nel suo primo messaggio alla nazione, il Presidente non ha pronunciato il termine tabù per gli americani? Spiegando il breve discorso di Obama, l’ex consigliere della Casa Bianca David Axelrod ha spiegato che la parola "terrorismo" dopo l’11 Settembre ha cambiato significato nella percezione dell’opinione pubblica, è diventato "l’attacco terroristico" per antonomasia.

"Davvero non possiamo immaginare chi sia stato," ha aggiunto Axelrod, "e ieri era il tax day". Un tema che divide profondamente gli americani ed è compreso tra le piste seguite dagli investigatori. Obama, dunque, in modo obliquo, avrebbe quindi ‘ridimensionato’ la minaccia islamista evitando allo stesso tempo l’associazione tra il Tax Day e il ricordo delle Torri.

Sempre la CNN ha evocato l’ipotesi dell’attentato politico, considerando che una delle bombe era stata piazzata nei pressi del luogo dove era seduto il governatore del Massachusetts, Deval Patrick, democratico, afroamericano e attivista dei diritti civili con un profilo molto simile a quello del Presidente.

Resta "attenzionato" il giovane saudita bloccato da uno degli spettatori, l’uomo con permesso di soggiorno per studenti rimasto ustionato dallo scoppio, la cui casa è stata perquisita a lungo dagli agenti dell’FBI. E ricordiamo che l’ultimo miglio della gara era dedicata alle vittime della strage di Newtown. Lo scoppio s’è verificato proprio in quella zona della corsa.